Tè Matcha: storia, ingredienti, benefici e proprietà dell’infuso verde giapponese

Tè Matcha: storia, ingredienti, benefici e proprietà dell’infuso verde giapponese

La storia del matcha, ha radici millenarie. Dalla Cina, dove fu introdotto per la prima volta dai monaci buddisti, ha viaggiato verso il Giappone e si è rapidamente affermato come bevanda spirituale e di alto valore sociale. Il rituale della preparazione è chiamato Cha no yu (acqua calda per il tè) e impone l’osservanza di regole precise e di utensili specifici, come la ciotola in ceramica (chawan), la frusta di bambù (chasen) e la scodella per la polvere. Tipi di matcha: Esistono diverse qualità di matcha, che si differenziano per colore, sapore e aroma. La qualità superiore, utilizzata per la cerimonia del tè, è caratterizzata da un colore verde brillante e da un sapore dolce e leggermente umami. Bevanda salutistica: Oltre al suo valore culturale, il matcha è apprezzato in tutto il mondo per le sue proprietà benefiche. È ricco di antiossidanti, vitamina C e amminoacidi, e contribuisce a migliorare la concentrazione e l’energia. Utilizzi in cucina: La polvere di matcha viene utilizzata non solo per preparare il tè, ma anche per aromatizzare dolci, gelati, latti vegetali e altre bevande.

Tè Matcha: ingredienti, benefici, proprietà del tè verde giapponese

Tè Matcha: come si prepara

Esistono differenti qualità di tè Matcha: potrai acquistare una polvere più chiara, ottenuta da foglie appartenenti da piante giovani (Usucha), caratterizzata da un sapore più tenue e pertanto indicato soprattutto nella preparazione di bevande, oppure una più scura e granulosa, decisamente più ricca in principi attivi, ma anche dal sapore forte e deciso, ottenuta invece dalla macinazione delle foglie appartenenti alle piante più antiche e pregiate (Koicha). Ecco alcuni passi fondamentali, derivati dai rituali giapponesi più antichi:

  1. Setaccia 1-2 cucchiaini di Matcha in una tazza con un piccolo setaccio;
  2. Aggiungi 200 ml di acqua calda, appena sotto l’ebollizione;
  3. Miscela vigorosamente il tutto fino a ricreare una consistenza schiumosa;
  4. Goditi il sapore ed i benefici del tè così preparato.
  5. Oltre alla preparazione del tè, tuttavia, soprattutto se usi varietà meno pregiate, potrai cimentarti anche nella preparazione di altri prodotti come bevande energetiche, dolci (basterà miscelare il tè alla farina utilizzata nella tua ricetta), frullati o creme.

Tè Matcha: benefici

Secondo un nuovo studio dell’Università di Kumamoto, in Giappone, la polvere che si ottiene macinando finemente le foglie di tè (Camellia sinensis) avrebbe proprietà rilassanti grazie a un’azione sui recettori di dopamina e serotonina, neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore. L’uso medicinale del tè matcha è molto diffuso in Giappone, dove è da tempo utilizzato per aiutare le persone a rilassarsi, oltre che per prevenire l’obesità e per lenire disturbi della pelle. Questa nuova ricerca, sebbene abbia dato risultati preliminari ancora da approfondire, sembra confermare i benefici del tè matcha sull’umore, spiegandone l’attività farmacologica. Altri studi in passato hanno indagato sulle proprietà del tè matcha per salute. In diverse ricerche, il consumo di questo tè ha evidenziato un miglioramento dell’attenzione, della memoria e del tempo di reazione, anche in pazienti anziani. In questo caso, l’attività è data dalla presenza di diversi componenti tra cui la caffeina, più abbondante nel tè matcha rispetto al tè verde in foglie. Il tè macha contiene inoltre teanina, un amminoacido in grado di potenziare l’azione stimolante della caffeina, senza gli effetti collaterali legati al consumo di altri preparati che contengono questa molecola, come nervosismo e insonnia. Consumare regolarmente tè macha potrebbe dunque migliorare il tono dell’umore, ridurre l’ansia e l’agitazione e preservare le funzioni cognitive e la salute cerebrale. (estratto da: www.greenme.it – fonti di riferimento: Science Direct/Science Direct/MDPI)

I consigli utili per riconoscere un buon matcha by Gambero Rosso

La qualità del matcha dipende da moltissimi fattori, come le cultivar di provenienza (fra le più rinomate citiamo samedori, saemedori, asahi e goku, ma spesso la polvere si ottiene miscelandone diversi tipi), l’ombreggiatura delle piante e la cura nella raccolta manuale. “Per preparare i grade (ovvero la qualità, ndr) da competizione, ad esempio, vengono utilizzate esclusivamente le gemme primaverili, che risultano tenere e senza nervature”, spiega Gabriella. “In questo caso la nuance del matcha è intensa, verde smeraldo, e la granulometria della polvere finissima. Di solito le versioni cerimoniali hanno sempre colori brillanti e sono prive di difetti strutturali come i grumi; queste caratteristiche ci permettono di distinguerle a prima vista dalle miscele di uso gastronomico, composte da foglie decisamente più mature”. Fondamentale per valutare la bontà del tè è anche la fase di degustazione: i migliori grade hanno un sapore piacevolmente dolce, mentre quelli commerciali tendono all’amaro. “Ovviamente la scelta dipende dalla destinazione d’uso. Per fortuna c’è un matcha per ogni esigenza (e per ogni budget)”, conclude. (Fonte: www.gamberorosso.it – Per informazioni sul tè e sui corsi professionali da sommelier: Protea Academy –  www.proteaacademy.org)