È l’unico pomodoro in Italia che cresce all’interno di un Parco Archeologico, un ecotipo locale risalente all’Ottocento che rischiava di andare perduto. Si tratta del Pomodoro Cannellino Flegreo, tornato a crescere negli orti all’interno del Parco Archeologico di Cuma, colonia greca fondata nel 730 a.C. Per adesso è annoverato tra i prodotti tradizionali della Campania, in attesa di una futura certificazione di qualità.
Un pomodoro che nasce in terreni vulcanici e sabbiosi accarezzati da brezza marina
Questo pomodoro si è adattato al pedoclima (clima del suolo) flegreo caratterizzato da terreni vulcanici e sabbiosi accarezzati da brezza marina tanto che è annoverato dalla Regione Campania tra i prodotti tradizionali. Il seme, che non è un ibrido, ma è custodito dall’azienda vivaistica Cumadoro del gruppo Tammaro, viene tramandato da generazione in generazione attraverso un attento processo di selezione dei pomodori migliori per recuperarne i semi che, essiccati al sole e conservati in luoghi asciutti e ventilati, vengono poi reidratati per la semina che inizia a fine febbraio.

Coltivazione rigorosamente manuale
La coltivazione, rigorosamente manuale, si avvale del tradizionale supporto di canne, da cui il nome Cannellino, e spago in juta o canapa. Il raccolto va da metà luglio a fine agosto. Il cannellino ha forma oblunga con una lieve strozzatura verso il centro e, generalmente, pesa tra 15 e 20 g. La buccia estremamente sottile rappresenta un grande vantaggio ai fini della trasformazione e anche in cucina sia in termini di resa che di sprechi, infatti è per questa caratteristica che il cannellino non ha bisogno di essere pelato. La polpa spessa e soda, quando è maturo è di colore rosso intenso, al gusto presenta un giusto equilibrio tra dolcezza, acidità e sapidità ed è per questo estremamente versatile in cucina.
La distribuzione del Pomodoro Cannellino Flegreo
La distribuzione del prodotto è principalmente in forma di conserve, a cui il Pomodoro Cannellino Flegreo ben si presta: pacchetelle, passate e anche confettura extra. La vendita al pubblico avviene attraverso limitati canali selezionati quali piccole botteghe di prodotti d’eccellenza o attraverso l’e-commerce, ma più in generale direttamente dal produttore al consumatore.

Il tour dedicato al Pomodoro Cannellino Flegreo
Anche quest’anno si è celebrato l’inizio della stagione con un tour tra i resti archeologici e i campi dislocati all’interno del Parco Archeologico di Cuma. L’iniziativa, organizzata dall’azienda Cumadoro in collaborazione con l’Associazione del Pomodoro Cannellino Flegreo e con il patrocinio del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei e il comune di Pozzuoli, ha celebrato l’ecotipo locale che da oltre un quinquennio è tornato con forza a impegnare gli orti flegrei. L’aumento costante degli ettari coltivati che quest’anno giungono a 50, e la costante attività di promozione e divulgazione relativa al Pomodoro Cannellino Flegreo, stanno determinando sempre più la conquista di nuovi mercati, non solo in Campania e in Italia, ma anche all’estero, anche grazie alle intense relazioni e alla partecipazione a importanti fiere di settore in Spagna, Francia e Emirati Arabi.

Il recupero di un seme quasi scomparso
«Il tour dedicato al Pomodoro Cannellino Flegreo è ormai un appuntamento estivo ormai stabile» – ha dichiarato infatti Giovanni Tammaro dell’azienda Cumadoro, che ha organizzato l’evento. «È questa l’occasione – ha proseguito Tammaro – per celebrare la raccolta di un prodotto flegreo di eccellenza che, tra l’altro, testimonia come impegno e caparbietà, uniti alla professionalità e lungimiranza di imprenditori locali, abbiano non solo permesso il recupero di un seme quasi scomparso, ma si siano trasformati in occasione concreta di recupero e rigenerazione di terreni abbandonati dell’area flegrea dando vita a un circuito virtuoso con crescenti ricadute occupazionali»
Il Parco Archeologico di Cuma
Il Parco Archeologico di Cuma nasce nel 1927 nel corso delle grandi campagne di scavo, eseguite nei primi decenni del ‘900 sotto la direzione di A. Maiuri, che misero in luce gli edifici principali dell’acropoli. Da quel momento sono state condotte numerose ricerche e campagne di scavo, che hanno arricchito notevolmente le conoscenze relative al sito e consentito un notevole ampliamento della superficie demaniale del Parco, oggi pari a ca. 50 ettari. Parco Archeologico dei Campi Flegrei/Cuma: pafleg.cultura.gov.it
L’azienda Cumadoro
Nell’antica terra flegrea, precisamente a Cuma l’azienda Tammaro fonda Cumadoro, simbolo di dedizione nella coltivazione del pomodoro cannellino flegreo. Guidata attraverso gli anni dalla famiglia, l’impresa bilancia tradizioni antiche e tecniche agricole sostenibili. Azienda vivaistica Cumadoro: www.cumadoro.it