Il Moscato di Scanzo è un vino rosso passito prodotto con uno dei vitigni più rappresentativi della Lombardia. Se state cercando un vino eroico di tradizione e dal forte legame con il territorio di provenienza, allora vi consiglio di continuare a leggere questa guida. Qui troverete riunite in forma sintetica e completa le caratteristiche e la zona di produzione di questa importante denominazione tra le 5 DOCG della Lombardia. Inoltre, ho inserito anche spunti di enoturismo.
Con quali vitigni si produce?
L’unico vitigno che si può utilizzare per produrre questo vino rosso passito è proprio il Moscato di Scanzo. Si tratta di un vitigno autoctono che ha la particolarità di essere un moscato a bacca nera.
Quali sono le tipologie?
L’unica tipologia ammessa è la versione dolce da uve appassite, che risulta poi in un vino passito rosso.
Qual è la zona di produzione del Moscato di Scanzo?
Il vino Moscato di Scanzo è una piccolissima DOCG di 31 ettari in totale e può essere prodotta esclusivamente in un solo comune: quello di Scanzorosciate (Bergamo). La zona vinicola è collinare alle pendici delle Prealpi Orobiche. I vigneti crescono tra i 300 e 500 metri di quota s.l.m., partendo dal Monte Bastia fino alla zona più orientale, il Colle dei Pasta. Le pendenze sono ripide e i suoli marnosi con la roccia Sass de la Luna, che conferisce al vino una mineralità particolare.
Quali sono le caratteristiche e gli abbinamenti gastronomici più adatti?
Prima di parlare degli abbinamenti gastronomici, vogliamo citare alcune ricette che prevedono l’uso di questo vino. Le trovate sul sito del consorzio con i passaggi per realizzare: Creme Bruleè di rotondina di Scanzo ai fiori di cartamo con velo di Moscato di Scanzo, Ravioli al Moscato di Scanzo, oppure i Bignè salati con mousse al Moscato di Scanzo. Per quanto riguarda gli abbinamenti, da tradizione si degusta a fine pasto, preferibilmente da solo o accompagnato da pasticceria secca. Ultimamente è stato sperimentalmente abbinato a cioccolati particolari, formaggi erborinati, paté, fois gràs, e utilizzato per la realizzazione di risotti e piatti di carne.
A che temperatura va servito?
Per apprezzare appieno le diverse sfumature delle tre tipologie è fondamentale servirle alla temperatura corretta. Il Moscato di Scanzo si apprezza al meglio se servito a una temperatura intorno ai 18°C. Se vuoi sapere come servire il vino alla giusta temperatura, ho creato una guida molto semplice con la tabella per ciascuna tipologia e come fare a livello pratico.
Eventi
Ogni anno, nel primo fine settimana di settembre, Scanzorosciate celebra questo vino con una festa che unisce enogastronomia, arte e cultura, attirando visitatori dall’Italia e dall’estero. Durante l’evento, i produttori propongono degustazioni del passito, accompagnate da miele, formaggi, olio e prodotti da forno locali. Inoltre, tra gli eventi sul territorio c’è anche Weekend Aromatico.
Sitografia
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- Disciplinare di produzione Moscato di Scanzo DOCG presso il MASAF – Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste sezione Catalogo Viti. Politicheagricole.it
- Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo – nel 1982 nasce l’Associazione Produttori Moscato di Scanzo, che nel 1993 diventa Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, con l’obiettivo di ottenere una denominazione autonoma rispetto al Valcalepio. Il risultato si concretizza nel 2002 con la DOC, e nel 2009 con la DOCG, diventando la prima e unica DOCG di Bergamo e la quinta della Lombardia. consorziomoscatodiscanzo.it