Nella guida Sushi 2025 di Gambero Rosso ci sono tante storie di amore per la cultura nipponica: 223 indirizzi, tra sushi bar, izakaya, fine dining, locali fusion, un’appendice dedicata ai migliori take away. Alcune zone sono una rivelazione, come Puglia e Campania, altre sono sguarnite o totalmente assenti, come il Molise: saremo per questo oggetto di polemiche, ma non siamo riusciti a trovare ancora in quella regione una o più insegne che soddisfacessero gli standard che ci siamo prefissi nella selezione. Milano stravince, per insegne segnalate e premiate. Del resto, è nel capoluogo lombardo che rintracciamo le origini della cucina giapponese di qualità in Italia, grazie al lavoro di decani, come i soci dell’AIRG (Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi), premiata anche dal Ministero degli Affari Esteri del Giappone per l’impegno nel promuovere l’autentica cultura nipponica nella Penisola. In basso: i migliori ristoranti di sushi in Italia e i Premi Speciali.
I migliori ristoranti di sushi in Italia
Tra le pagine della guida Sushi 2025 troverete un simbolo, le Tre Bacchette: indicano le migliori proposte di sushi in Italia secondo gli ispettori del Gambero Rosso. Sono 32, a trainare la Lombardia (Milano), come dicevamo, con ben otto locali premiati. A seguire Lazio, Campania e Puglia, ognuna con quattro insegne ai vertici, poi Piemonte ed Emilia Romagna, con tre premiati. Infine un Tre Bacchette a testa per Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Sicilia e Sardegna. Ecco l’elenco completo:
- Piemonte
- Le Petit Restaurant Japonais – Avigliana (TO)
- Kensho – Torino
- Wasabi – Torino
- Lombardia
- Ichikawa – Milano
- Iyo Omakase – Milano
- Nobu Milano – Milano
- Nobuya – Milano
- Osaka – Milano
- Shiro Poporoya – Milano
- Wicky’s Innovative Japanese Cuisine – Milano
- Yoshinobu – Milano
- Emilia-Romagna
- Seta – Bologna
- Yuzuya – Bologna
- Uni Restaurant – Cervia (RA)
- Toscana
- Moi Omakase – Prato
- Marche
- Tetsu – Ascoli Piceno
- Umbria
- Il Vizio – Perugia
- Lazio
- Hasekura – Roma
- Kiko Sushi Bar – Roma
- Kohaku – Roma
- Sushisen – Roma
- Abruzzo
- Oishi Japanese Kitchen – Teramo
- Campania
- Japit – Benevento
- Otoro81 – Napoli
- Vero Omakase Rooftop – Nola (NA)
- Umi – Salerno
- Puglia
- Fugur Restaurant – Lecce
- Fusion – Lecce
- Yuki Cucina Giapponese – Noci [BA]
- Frank Sushi Club – Terlizzi (BA)
- Sicilia
- Hio Sushilab – Palermo
- Sardegna
- Mizuna Japanese Restaurant – Olbia
I Premi Speciali
- I Maestri del Sushi, elogio – conferito in collaborazione con Kikkoman – alla carriera dei cuochi che hanno fatto scuola e traghettato la cultura del sushi in Italia. Tra questi i decani giapponesi della ristorazione milanese, come Haruo Ichikawa (Ichikawa), Hirazawa Minoru (fondatore di Poporoya e Shiro Poporoya), Yoshinobu Kurio (Yoshinobu), Wicky Priyan (Wicky’s Innovative Japanese Cuisine), Ikeda Osamu (chef oggi da Shiro Poporoya), Masashi Suzuki (chef di Iyo Omakase). In questa blasonatissima lista ci sono anche Francesco Preite di Moi Omakase, Prato, e Ignacio Hidemasa Ito, oggi all’Otoro81 di Napoli.
- Tra i nuovi premi speciali di questa edizione la Novità dell’Anno, in collaborazione con Mundi Riso: il premio va, ancora una volta a Milano, ma a un outsider della cucina giapponese, Andrea Arcieri, giovane ragazzo membro di una famiglia pugliese dedita alla ristorazione di mare, che ha sparigliato tutte le carte aprendo Azabu10. Il premio al Miglior Servizio di Sala va, invece, al sud, a Salerno. Umi, una realtà giovane, ma solida, che si rifa all’ortodossia giapponese in una terra che invece ha sublimato le contaminazioni: oltre a guadagnare le Tre Bacchette, il locale si è distinto per un servizio di sala di gran livello, coinvolgente e professionale.
- Cresce il fronte servizio e abbinamenti nei ristoranti: vino, sake, birre, cocktail, il sushi offre un territorio sfidante per le discipline del pairing. A questo ambito sono dedicati i premi Miglior Proposta di Bere Miscelato, che va al Moon Asian Bar di Roma, e Valorizzazione del Sake, conferito, con JFC Italia, a due importanti realtà come Sakeya (Milano) e Hiromi Maison (Roma).