Guida Slow Wine 2025: i vincitori dei Premi Speciali con le motivazioni della giuria

I Premi Speciali sono stati consegnati nell’ambito della presentazione della 15esima edizione della Guida Slow Wine 2025 al Superstudio Maxi di Milano, dove si è tenuto il convegno “Il mercato chiede vini di pronta beva ma il clima la pensa diversamente” e la degustazione di oltre mille vini di circa 500 produttori di vino intervenuti nel capoluogo lombardo da tutta Italia. Da quest’anno il volume recensisce solo realtà che non praticano diserbo chimico in vigna, che nell’edizione che uscirà nelle librerie sono 2.000 (144 delle quali sono novità), per un totale di 25.700 vini.

Le nuove richieste del mercato e a la crisi climatica

Di fronte alle nuove richieste del mercato e alla crisi climatica – le due tendenze che in questo momento all’apparenza vedono contrapporsi i vini di pronta beva a quelli più strutturati e complessi – il ruolo di tutte le persone coinvolte nella filiera e nella narrazione del vino rimane sempre lo stesso, e cioè ricordare all’appassionato, come anche all’avventore occasionale, che dietro a ogni calice c’è il percorso di un produttore, la storia di un territorio da raccontare, la tradizione di un vitigno che resiste. Tutti elementi che superano d’importanza il dibattito sulla quantità di alcol o il trend del momento.

Ad affermarlo davanti a una platea di 500 produttori di vino da tutte le regioni italiane sono stati gli esperti coinvolti nel convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente di presentazione della 15esima edizione della Guida Slow Wine Jeff Porter, sommelier e giornalista Wine Enthusiast Magazine per il Nord Italia, e Luca Sarais, di Cantine Isola, enoteca a Milano. Leggi anche: I 190 Best Buy di Slow Wine 2025: una selezione dei migliori vini italiani che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale.

Consegna dei Premi Speciali Slow Wine 2025 a Milano

Il prerequisito per essere in guida è quello di non utilizzare il diserbo chimico in vigna

«Il prerequisito per essere in guida è stato per la prima volta la scelta di non utilizzare il diserbo chimico in vigna. Credo sia un passo importante verso un diverso rapporto tra vino e ambiente, in cui la natura non è un elemento da proteggere soltanto. È necessario creare una relazione armonica con la natura, per far sì che dalla sua tutela nascano benefici economici per chi pratica l’agricoltura. Aver mantenuto lo stesso numero segnalazioni dell’edizione scorsa, circa 2000 cantine con 144 novità, indica che il settore sta già rispondendo alla necessità di produrre vini buoni, puliti e giusti, che guardano al futuro delle prossime generazioni con ottimismo» sottolinea Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia ricordando il manifesto Slow Food per il vino, già sottoscritto da migliaia di produttori in tutto il mondo, entrati così a far parte della Slow Wine Coalition.

Guida Slow Wine 2025: i vincitori dei Premi Speciali con le motivazioni

PREMIO AL GIOVANE VIGNAIOLO

Il premio al Giovane Vignaiolo va a Luca Amerio, della cantina piemontese Tenuta il Nespolo di Moasca (Asti) ed è stato consegnato da Mattia Negro, Brand e Sponsorships Manager di Reale Mutua Assicurazioni. Motivazione:  Luca Amerio nasce il 20 luglio 1995 praticamente sotto una pianta di vite. I genitori e gli avi, infatti, che da sempre coltivano la vigna nel Monferrato, vendevano l’uva e il vino sfuso. Terminati gli studi universitari, Luca ha rinnovato l’azienda di famiglia, iniziando a sfornare etichette di grandi tipicità e personalità, che ci sono piaciute moltissimo fin da subito. Non solo: insieme a un manipolo di amici e colleghi, Luca ha dato vita all’associazione esCAMOtage, nata per valorizzare il Moscato secco di questo angolo di Piemonte. Un’iniziativa davvero lodevole, che seguiamo con interesse e che promette di cambiare l’enologia di queste parti! 

PREMIO PER LA VITICOLTURA SOSTENIBILE

Il premio per la Viticoltura Sostenibile va alla cantina campana I Cacciagalli di Teano (Caserta). Ha consegnato il premio Gian Luca Zuccarello, del Gruppo Saida. Motivazione:  Una masseria risalente alla fine del Settecento, nel parco regionale di Roccamonfina, nell’alta Campania, dove vivere un’esperienza lenta e a basso impatto ambientale. Un biolago balneabile con un sistema di fitodepurazione che consente di evitare l’uso di prodotti chimici per mantenere l’acqua fresca e pulita, contribuendo a preservare la straordinaria biodiversità del luogo. Quaranta ettari di terra coltivati in biodinamica, dove la vite convive con le altre coltivazioni tipiche della zona, come il grano, la nocciola tonda, i ceci di Teano. Una cantina costruita in bioarchitettura con vasche di cemento e oltre 60 anfore. I Cacciagalli è il sogno di Diana Iannaccone e Mario Basco divenuto realtà. 

PREMIO ALLA CARRIERA

Il premio alla Carriera va a Mirella Civitelli e Giulio Salvioni della cantina toscana La Cerbaiola – Salvioni di Montalcino (Siena). Riconoscimento consegnato da Gianni Villoresi, di Winterhalter. Motivazione: Un’azienda agricola virtuosa e a misura d’uomo, quella di Mirella Civitelli e Giulio Salvioni, che hanno costruito la propria reputazione su un puntiglio di matrice artigianale, sulla coesione familiare e su una ricerca della qualità senza compromessi, esplicitando nei loro vini, con pregevole regolarità, le enormi potenzialità del Sangiovese di Montalcino. E questo senza inseguire mode e nel rispetto di una visione fedele alla tradizione dei luoghi, da cui sono scaturite bottiglie memorabili per profondità, eleganza e longevità, portavoce eloquenti che hanno contribuito a dare lustro, ispirazione e nomea alla denominazione e a un intero territorio. 

PREMIO ALLA NOVITÀ DELL’ANNO

Il premio alla Novità dell’anno va alla cantina laziale Campolavico, di Genzano di Roma (Roma). Maria Cristina Ughi e Palmira Mistrali, di Bormioli hanno consegnato il premio. Motivazione:  Daniele (Lombardi) & Daniele (Vittorilli) sono l’anima di una delle più ispirate aziende che ci sia capitato di incrociare. A partire dal nome, quel Campolavico che diviene manifesto territoriale andando ben oltre le più semplici delle intenzioni. Sono poche le vendemmie alle spalle, ma è chiara la visione del futuro: attraverso lo sguardo al passato dei Castelli Romani i due Daniele intendono ritrovare quell’identità oggi rimasta addosso soltanto a pochissime altre realtà. L’agricoltura sartoriale e la cantina di minimale costituzione impreziosiscono il nostro sincero entusiasmo. 

PREMIO PER LA VITALITA’ DEL SUOLO

Il premio per la Vitalità del Suolo va alla cantina valdostana Les Granges, di Nus (Aosta). Ha consegnato il premio Giovanni Buccheri, di Demeter Italia. Motivazione:  Conosciamo tutti le difficoltà della viticoltura di montagna, legate principalmente alle pendenze e alla peculiare conformazione dei terreni. Sotto uno strato relativamente sottile di sabbie e limo giacciono pietre e roccia madre; terreni poveri, in cui la vite deve affondare le proprie radici alla ricerca dei nutrienti e in cui diventa dirimente la vitalità del suolo e il rispetto totale per l’ambiente circostante. Ecco, a Les Granges questa visione è chiara ormai da oltre 10 anni e spesso ha portato a scelte estreme e poco interventiste. È l’eredità che ci ha lasciato Gualtiero Crea: rispetto, coerenza e voglia di osare che speriamo possano essere d’esempio per le future generazioni di vigneron valdostani.

PREMIO SLOW WINE COALITION ALLA SOLIDARIETÀ

Il premio Slow Wine Coalition alla Solidarietà va alla cantina emiliana Bergianti Vino – Terre Vive, di Carpi (Modena) ed è stato consegnato da Michele Giordano, di Decolab. Motivazione:  “Organismo” è il termine che Simona Zerbinati e Gianluca Bergianti hanno scelto per definire la propria azienda agricola. Il vino si inserisce infatti in un sistema più ampio e complesso, che promuove un modello sostenibile di produzione e consumo, ponendo al centro il rispetto per la natura e per le persone. Sostenitori di un approccio poco interventista e steineriano, Simona e Gianluca hanno animato una vera e propria comunità, contribuendo in modo decisivo a cambiare lo sguardo sul Lambrusco. Attraverso la cooperativa Il Fermento, poi, portano avanti progetti di formazione e inserimento lavorativo per persone svantaggiate, convinti che l’inclusività e l’accoglienza delle diversità possano rendere più fertile non solo la terra ma anche gli uomini. 

PREMIO PER L’ACCOGLIENZA IN CANTINA

Il premio per l’Accoglienza in cantina va alla cantina siciliana Planeta, di Menfi (Agrigento). Maja Dalino, di Pulltex, ha consegna il premio. MotivazioneI cugini Francesca, Alessio e Santi Planeta, enfant prodige del vino siciliano di inizio anni Novanta, sono ormai cresciuti, ma le loro idee sono sempre più attuali, frizzanti e innovative. L’azienda che hanno plasmato è forse quella che nel panorama italiano ha speso di più sia in termini di tempo dedicato sia di investimenti finanziari per creare un’esperienza Planeta e accogliere gli appassionati e i professionisti del vino in un mondo in cui regnano sovrane bellezza, professionalità e convivialità. Tutto questo senza costruire un luna park di cartapesta, ma mantenendo un legame forte con le radici della tradizione regionale e ponendo al centro la qualità e la capacità di affascinare attraverso un racconto pregno di solidi contenuti. 

I numeri della Guida Slow Wine 2025

25.700 vini assaggiati • 2000 cantine recensite •1185 cantine che praticano agricoltura biologica/biodinamica certificata o sono in conversione • 144 nuove cantine in guida 245 Chiocciole, le cantine buone, pulite e giuste • 183 Bottiglie, le cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica • 59 Monete, le cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo • 177 locali del Bere Slow • 277 video delle visite in cantina visualizzabili attraverso il QR Code • 448 cantine che offrono ospitalità • 488 cantine che offrono ristoro • 973 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto dei vini.