Curiosità, abbinamenti e sentori dei 3 vini iconici delle Marche. Andiamo alla scoperta del Conero, del Verdicchio dei Castelli di Jesi e della Vernaccia di Serrapetrona.
Conero DOCG
Il Montepulciano (da non confondere con l’omonima città toscana, dove si produce il Vino Nobile) e il Sangiovese sono i vitigni alla base del rinomato rosso a DOCG, denominato Conero. Il nome si riferisce al Parco Naturale del Conero: un’oasi protetta di boschi e spettacolari scogliere bianche a picco sul mare. Si tratta di un vino che ha un bouquet ampio e complesso. Da giovane offre note fruttate e croccanti. Con la maturazione in legno, si arricchisce di sentori speziati: sia morbido tostati come cannella e cacao, sia più austeri come pepe nero e liquirizia. La frutta rossa e le spezie si ritrovano anche al palato, con l’aggiunta di sensazioni di sapidità e, nelle versioni più affinate, di setosità. L’abbinamento ideale è con pollame nobile e cacciagione da piuma, da provare anche con la carne rossa arrostita o con i formaggi stagionati (meglio se non piccanti).
Verdicchio dei Castelli di Jesi DOCG
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC (DOCG nella tipologia riserva), invece, è un bianco fresco e sapido, nelle versioni più giovani ma è anche capace di sostenere lunghe permanenze in legno. I profumi più evidenti sono quelli dell’acacia e della pesca, ai quali si aggiungono percezioni di anice, pietra focaia e spezie nelle versioni più affinate. In bocca rilascia tutta la sua freschezza, esaltata dalla sapidità e dalla mineralità. Si abbina perfettamente con il pesce cotto in umido o al forno, oppure con i primi piatti marinari come il risotto alla pescatora. La tradizione lo elegge come accompagnamento indispensabile del brodetto. Ottimo da degustare insieme ad un pecorino poco stagionato.
Vernaccia di Serrapetrona DOCG
Davvero particolare è la Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Questo spumante rosso a tripla fermentazione, sia dolce che secco, è prodotto con un raro vitigno autoctono la Vernaccia Nera. Le sfumature olfattive vanno dalla frutta rossa molto matura, alle confetture fino alle spezie. Il sorso è sapido, caldo e morbido, con un finale ammandorlato. Di solito, è scelto come vino da dessert nella tipologia dolce. Può accompagnare la pasticceria secca, le crostate alla frutta, i pandolci rustici e i tipici dolci di carnevale come le chiacchiere e le castagnole. Per gli amanti degli abbinamenti più sofisticati, il consiglio è di bere la versione secca con la polenta o le pappardelle al sugo di anatra. Ottima la combinazione con le carni alla griglia o i formaggi semiduri piccanti.