Guida gastronomica della Sardegna

Quali sono i vini tipici della Sardegna? A questa domanda (e a molte altre) risponde questo articolo che ci fornisce interessantissimi spunti di enoturismo sull’isola. L’articolo è estratto da La Guida Gastronomica della Sardegna. Viaggio tra i prodotti e le ricette tradizionali a cura di Ornella d’Alessio – Cinquesensi editore.

Cosa bere in Sardegna? I vini da 8 rarissimi vitigni tradizionali a rischio estinzione

Il Carignano del Sulcis è un’uva rossa che ama la vicinanza al mare con le sue brezze iodate, la luce del sole il cui riverbero aiuta la polimerizzazione degli acini e dà il meglio quando è messa a dimora non oltre i 200 metri sul livello del mare.

Quando si parla di vini sardi si pensa al Cannonau, al Vermentino, al Carignano e magari al Cagnulari. In realtà ci sono tanti vitigni meno noti, alcuni in via d’estinzione, poco utilizzati o sostituiti in vigna da varietà internazionali come il Cabernet Sauvignon e Franc. Tra questi:

  1. l’Albaranzeuli bianco e nero, di origine incerta e chiamato in sardo Laconargiu o Laconarzu, mai vinificato in purezza;
  2. l’Arvesiniadu, a bacca bianca, chiamato in sardo anche Arve siniadu e Argu ingiannau;
  3. il Bovale sardo, a bacca rossa, chiamato in sardo Bovaleddu o Muristellu, diverso dal Bovale di Spagna o grande che viene chiamato in sardo Girone;
  4. il Caddiu, a bacca nera, chiamato in sardo Caddu, Caddiu nieddu, Niedda perda sarda;
  5. il Caricagiola, a bacca nera, coltivato principalmente in Gallura;
  6. Nasco, a bacca bianca, il cui nome è di origine latina dalla parola muscus (muschio), e forse per questo già conosciuto in epoca romana;
  7. il Retagliado o Retagliadu, a bacca bianca,
  8. e ancora il Greco nero, a bacca nera e chiamato in sardo Gregu nieddu.

Questa è la vera biodiversità, coccolata ed incoraggiata da diverse associazioni di studiosi e cultori del buon mangiare e bere.

I vitigni autoctoni rappresentano il patrimonio genetico enologico della Sardegna

I vini sardi sono rinati con una nuova impronta

Da quando il ‘principe’ degli enologi Giacomo Tachis ha iniziato a occuparsi di Sardegna i vini sardi sono rinati con una nuova impronta. La punta di diamante della produzione sarda è stata il Turriga, nel Parteolla vicino a Cagliari. Presentato nel 1988, molte altre cantine ne hanno seguito l’esempio di qualità con risultati eccellenti. Basti pensare al Vermentino di Gallura, unico DOCG dell’isola, i cui vitigni ammantano la Gallura, nel nord est dell’Isola, mentre il Vermentino di Sardegna viene prodotto in quasi tutta la Sardegna. Il Cannonau, prodotto specialmente nelle province di Nuoro e di Ogliastra, è forse il vitigno sardo più conosciuto e più diffuso dal punto di vista della coltivazione (Il Nepente di Oliena è il vino preferito di Madonna).

Gallura, distesa di vigneti coltivati ad uva per la produzione del Vermentino di Gallura Docg. Tenuta Matteu di Cantina Ledda
L’Ogliastra e il Cannonau, una storia antica ma attualissima. Credits Comune di Jerzu

Tappa 1. Uno dei Cannonau più potenti e longevi si produce a Mamoiada

A Mamoiada si produce uno dei Cannonau più potenti e longevi dell’Isola, chiamato Mamuthone come le tradizionali maschere locali. Parlando di produzione limitate spiccano la Malvasia di Bosa, menzionata anche nel film Mondovino, che accompagna bene i dolci, e la Vernaccia di Oristano, perfetta come aperitivo o come vino da meditazione per il gradevole retrogusto di mandorle. Alla diffusione del vitigno diedero un buon impulso le regole, a tutela della viticoltura, dettate da Eleonora D’Arborea nella sua Carta de Logu.

Mamoiada. (mymamoiada.net)
L’uva dorata di Bosa. Un vino nobile dimenticato a lungo e rinato grazie alla caparbietà di pochi contadini. Nel 1972 una delle prime, preziose, Doc italiane (foto Consorzio di Tutela Malvasia di Bosa)

Tappa 2. Gli incredibili vigneti del Madrolisai tutelati come Paesaggi storico rurali italiani

Nell’Oristanese, e più precisamente nell’Alta Marmilla, circondato da vigneti, oliveti e mandorleti, da cui si ottengono ottimi vini, oli e dolci, si trova Baradili, tra i comuni meno popolosi dell’Isola e tra i meno abitati d’Italia, che conserva l’architettura medievale e le testimonianze nuragiche come il monotorre Candeu, e nel Sinis da non perdere Tharros, città fondata dai Fenici nel golfo di fronte ad Oristano, uno dei luoghi antichi più affascinanti del Mediterraneo.

Più raro trovare il Monica e il Bovale in purezza, coltivati soprattutto nella zona del Mandrolisai, per produrre, con l’aggiunta di Cannonau, la DOC Mandrolisai. Il Bovale in purezza è utilizzato anche per la piccola DOC 28 Campidano di Terralba, limitata all’Oristanese. Tipico per il sapore asciutto e leggermente tannico il Cagnulari coltivato negli areali di Uri e Usini per produrre un IGT e intorno ad Alghero per la DOC Alghero Cagnulari.

Aratura vigneto con giogo di buoi ad Atzara. I vigneti del Mandrolisai di Atzara e Sorgono sono stati inseriti nel Registro Nazionale dei Paesaggi storico rurali italiani

Tappa 3. Il Sulcis tra ottimo Carignano e gite al Parco Geominerario Storico Ambientale

Spinto da piccole e grandi cantine del sud, va sempre più forte il Carignano del Sulcis, uno dei distretti minerari più importanti d’Europa dove, a partire dal 1800, furono aperte miniere di carbone, piombo, bauxite e antimonio. Tra le più famose: la galleria Henry di Buggerru, la galleria mineraria di Porto Flavia e la laveria di Nebida. Qui, nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, è nato dal 2010 il Cammino Minerario di Santa Barbara: 500 chilometri in 30 tappe, per onorare il lavoro dell’uomo e valorizzare le testimonianze di archeologia industriale, le miniere dismesse, le chiesette e le cappelle dedicate alla martire di Nicomedia. Puoi leggere anche l’articolo che abbiamo dedicato ad un unicum mondiale il Carignano a piede franco su sabbia marina.

La strepitosa area sarda dove il Carignano, un uva particolarmente resistente alla salinità, viene coltivata nelle colline sabbiose e in prossimità del mare
Iglesias (SU) Laveria La Marmora, uno dei più importanti monumenti dell’archeologia mineraria in Sardegna

Tappa 4. A Ozieri si è salvato uno dei vitigni più antichi dall’estinzione: l’Alvarega

L’Alvarega è tra i più antichi vitigni dell’Isola, citato dal 1889, e riconosciuto autoctono nel 2018, grazie alla perseveranza di un gruppo di amici di Ozieri. Nel 2003 nasce l’Associazione Alvarega, sodalizio senza scopo di lucro tra eno-appassionati che hanno recuperato le ultime marze di una varietà ritenuta estinta.

L’Alvarega di Ozieri è un vino antico, custodito gelosamente dalle famiglie nobili e facoltose del Logudoro. Per salvarlo dall’estinzione sono state raccolte le marze dagli ultimi ceppi superstiti e quindi nel 2003 impiantato un vigneto. (Foto di Associazione Alvarega)

Tappa 5. I migliori terroir del Cannonau: Barbagia, Ogliastra e Romangia

La Sardegna è terra ideale per la coltivazione del vitigno Cannonau, dove lo si pianta, cresce a meraviglia. Diverse sono le zone che si sono caratterizzate per la sua coltivazione, vocate ad accogliere questo vitigno,  e dove esprime al massimo le sue caratteristiche: Barbagia, Ogliastra e Romangia.

La Romangia è un territorio che si affaccia sul Golfo dell’Asinara situato nel nord della Sardegna. Da sempre conosciuto come il territorio del buon vino

Tappa 6. Chiudiamo il cerchio, tornando a Mamoiada… che riserva tante sorprese

A Mamoiada c’è un grande fermento intorno al vino. Per tutelare e valorizzare il prodotto e i metodi di coltivazione sono state costituite due associazioni tra viticoltori e produttori del paese a cui aderiscono circa 35 cantine locali.

Mamoiada

Le associazioni: Mamoja | Vino di Mamoiada associazione culturale formata da 70 viticoltori e produttori di Mamoiada che dal 2015 collabora per tutelare e valorizzare, attraverso il vino, il territorio di Mamoiada. Vignaioli in Mamoiada associazione nata nel 2021 che si occupa della promozione e sviluppo del territorio di Mamoiada, attraverso il vino e la viticoltura.

Il territorio vitivinicolo di Mamoiada e il gruppo di viticoltori e produttori dell’associazione Mamoja
Mamoiada: quando la viticoltura diventa eroica

Wine tour a Mamoiada

CANTINA OSVALDO SODDU
Loc. Badu Orgolesu
Servizi: Visita vigneto, cantina / Degustazione vini e prodotti tipici in vigna
CANTINA MUGGITTU
Via Nuoro, 48
Servizi: Visita vigneto
AZIENDA AGRICOLA MUSSENNORE
Via Ugo Foscolo, 5
Servizi: Visita vigneto/ Degustazioni vini e prodotti tipici
CANTINA LADU
Via Aldo Moro, 22
Visita cantina, vigneto / Degustazione vini
AZIENDA AGRICOLA TEULARJU
Via Berlinguer, 15
Servizi: Visita vigneto / Degustazione vini
CANTINA ANTONIO MELE
Via P. Mereu, 2
Servizi: Visita vigneto, cantina / Degustazione vini
CANTINA GIUSEPPE SEDILESU
Via Vittorio Emanuele II, 64
Servizi: Punto vendita / Visite e degustazioni guidate vini
e abbinamento di prodotti tipici locali.
CANTINA FRANCESCO CADINU
Via Vittorio Emanuele II, 37
Visita vigneto, cantina / Degustazione vini
LA ROSSA ENOTECA X
Via Vittorio Emanuele II, 8
Servizi: Degustazioni vini e prodotti tipici / visite in Cantina / Ristorante
AZIENDA PINO BECCOI
Via Tola 14/ A
Sevizi: Vendita bottiglie
CANTINA SISINNI
Via Cairoli, 7
Servizi: Degustazione vini e prodotti tipici
CANTINA TRAMALONI GIAN PIERO
Via Caprera 25/a
CANTINA SANNAS
Via Piave, 14
Servizi: Degustazione vini varie annate
VIGNAIOLI CADINU
Via Arno, 11
Servizi: Visita vigneto, cantina / Degustazione vini
CANTINA MONTISCI VITZIZZAI
Corso Vittorio Emanuele III, 121
Servizi: Visita vigneto / Degustazione vini
AZIENDA AGRICOLA PRAMAS
Via Trento, 1
Servizi: Visita vigneto / Vendita vino
SU TAPIU
Via Sardegna, 7b
Servizi: Degustazione vini e prodotti tipici, Visita vigneti, Agriturismo
CANTINA MULARGIU
Via Sardegna, 7b
Servizi: Visita vigneti/ Degustazione vini e prodotti tipici
CANTINA VIKEVIKE
Via Marsala, 19-21
Servizi: Visita vigneto e cantina / Degustazione vini
CANTINA MERTZEORO
Via Barbagia, 30
Servizi: Degustazione vini e prodotti tipici

Federdoc. I vini della Sardegna a denominazione d’origine

Federdoc. I vini della Sardegna a denominazione d’origine 2023

Articolo estratto da La Guida Gastronomica della Sardegna. Viaggio tra i prodotti e le ricette tradizionali a cura di Ornella d’Alessio – Cinquesensi editore.

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