Cosa significa Metodo Classico

Cosa significa Metodo Classico: è un termine tecnico che indica un procedimento usato esclusivamente per produrre spumanti. Per esempio, sono spumanti Metodo Classico il Trento DOC e il Franciacorta. Ma anche il celebre Champagne francese (in questo caso si deve utilizzare la dicitura Méthode Champenoise: stesso procedimento, ma nome diverso). Prosegui nell’articolo dove spiego le fasi della spumantizzazione Metodo Classico.

Altri tipi di spumantizzazione oltre al Metodo Classico

Il Metodo Classico è l’unico modo per realizzare gli spumanti? No, esistono altri tipi di spumantizzazione come i Metodi:

Cosa significa Metodo Classico

Cosa c’entra il famoso monaco Dom Perignon

Altre terminologie equivalenti per il Metodo Classico sono: Metodo Tradizionale e Metodo della rifermentazione in bottiglia. L’invenzione di questo metodo, nato nella Champagne francese, è attribuita secondo la leggenda al monaco benedettino Dom Perignon vissuto nel 1600. Dal 1993, gli spumanti che non sono prodotti nella zona della Champagne non possono più riportare in etichetta il termine Champenois, ma solo Metodo Tradizionale o Classico.

Le uve più usate per produrre un Metodo Classico

Le uve più usate per produrre spumanti Metodo Classico sono lo Chardonnay, il Pinot Noir, il Pinot Meunier e il Pinot Bianco, ma anche l’Erbaluce, il Verdicchio, la Durella e il Cortese. Di solito, le uve sono vendemmiate in anticipo per garantire una maggiore acidità. Ma, tra i grandi vini Metodo Classico figurano espressioni provenienti da tutta Italia.

Vitigni autoctoni italiani vinificati con il Metodo Classico

Essendo un procedimento tutte le cantine possono utilizzarlo con i vitigni che preferiscono; anche sperimentando. In Puglia, per esempio, c’è lo spumante rosato Sumaré di Tenute Rubino da uve Susumaniello; in Sicilia il Murgo brut primo spumante ottenuto da uve Nerello Mascalese e in Calabria il Gran Cuvée Millesimato iGreco dal vitigno autoctono Greco di Bianco in purezza. La Basilicata offre il rosé brut millesimato La Stipula delle Cantine del Notaio da uve Aglianico del Vulture. Mentre in Valle d’Aosta lo spumante Extreme della Cave Du Vin Blanc è prodotto con Prié blanc.

Differenza tra vini fermi (senza bollicine) e spumanti

Ad accomunare tutti gli spumanti è la particolarità che il vino si fa fermentare due volte e non una sola (come accade nei vini fermi) per produrre le classiche bollicine o perlage. La differenza con i vini tradizionali è che in questi casi sono ammesse aggiunte di zucchero e alcol.

Come si fa lo spumante Metodo Classico

È l’aggiunta di zucchero a fare la differenza negli spumanti Metodo Classico! Entrando nello specifico: si esegue una prima vinificazione per ottenere il vino base (non ancora spumantizzato). Poi si passa al “taglio” (unione) di vini base differenti per formare la cuvée che sarà sottoposta alla seconda fermentazione. Per far partire il processo, si aggiunge alla cuvée uno sciroppo (detto in francese liqueur de tirage) formato da zucchero, appunto, e lieviti selezionati.

Seconda fermentazione in bottiglia e “nascita” delle bollicine

La bottiglia viene chiusa con un tappo provvisorio a corona (come quello della birra per intenderci). Comincia così la fermentazione che può proseguire per mesi. È in questa fase che si forma l’anidride carbonica (in gergo presa di spuma) che darà vita al perlage, una volta stappata la bottiglia. La fase successiva è la maturazione durante la quale il vino, ormai spumante, riposa sulle proprie fecce e sui lieviti che cedono alcuni composti che ne tipicizzano l’odore e il gusto.

Cosa significa Metodo Classico

Da questo momento le bottiglie vengono accudite giorno per giorno

Dopo un periodo di riposo, le bottiglie sono posizionate su appositi cavalletti (pupitre) per la fase di remuage. Ossia la rotazione e l’inclinazione progressiva della bottiglia verso il basso, quasi in posizione verticale. La procedura è ripetuta tutti i giorni, attraverso macchinari. Ma c’è anche chi lo fa ancora manualmente. A cosa serve il remuage? A far depositare le fecce dei lieviti esausti (che sono stati prodotti dalla fermentazione in bottiglia) sul tappo.

E poi c’è la sboccatura al volo o al ghiaccio 

L’ultima fase è il degorgement (detto anche sboccatura). Può essere eseguito in due modi. Il primo è detto à la volée (al volo), stappando la bottiglia per far in modo che la pressione interna faccia fuoriuscire il deposito (insieme a una gran quantità di vino). Oppure c’è il metodo à la glace (al ghiaccio) e consiste nel gelare il vino contenuto nel collo della bottiglia. Stappando viene espulso il deposito ghiacciato e una minore quantità di vino.

Cosa significa Metodo Classico

Quanto sarà secco o dolce lo spumante?

In entrambi i casi, le bottiglie sono rimboccate. Questa fase è molto importante, perché è a questo punto che si sceglie quanto dovrà essere secco o dolce il vino. E la dicitura tecnica dovrà essere segnalata in etichetta. Ecco la scala dal più secco al più dolce: pas dosé, extra brut, brut, extra dry, dry, demi sec o doux. Le tipologie dall’extra brut al doux si ottengono con l’aggiunta di liqueur d’expedition (sciroppo di dosaggio) contenente ancora una volta zucchero e distillato di vino. Qualora non si introduca il liqueur d’expedition ma lo stesso vino, si ha uno spumante pas dosé, particolarmente secco. Infine, lo spumante viene chiuso con il tradizionale tappo a fungo assicurato con una gabbietta metallica che evita la fuoriuscita spontanea del tappo a causa della pressione interna che può variare da un minimo di 3 fino a 6,5 bar.