Guida al Greco di Tufo: grande vino bianco campano da pesce

Se stai leggendo questo articolo è perché ti piacciono i grandi vini bianchi da pesce, come il Greco di Tufo. Forse non tutti sanno che si tratta di un vino sia fermo che spumante e che il particolare terroir che ne evidenzia le note sapido-minerali. Scopri di più con questa guida al profilo gusto-olfattivo, agli abbinamenti cibo-vino e all’enoturismo in cantina. E se sei interessato a conoscere meglio il panorama enologico regionale puoi cliccare sul tag Guida Vini Campania che trovi alla fine dell’articolo oppure puoi leggere il nostro articolo dedicato ai migliori risultati nelle competizioni internazionali.

Vino Greco di Tufo caratteristiche

Un tipico Greco di Tufo, all’olfatto presenta un’ampia apertura floreale che lascia spazio a note di fiori secchi, camomilla, origano. E poi aromi agrumati e cenni di essenze resinose. L’assaggio è ricco e intenso. Le note sapide in progressione e uno spiccato sentore cetrino donano freschezza e si armonizzano con le sensazioni lievemente ammandorlate e resinose.

Abbinamento gastronomici con il vino Greco di Tufo

A cosa abbinare il Greco di Tufo? Come per tutti i vini, dipende dal tipo di vinificazione e dall’invecchiamento. Le versioni più piene e mature si sposano con secondi piatti di pesce particolarmente saporiti. Ad esempio, il pesce spada alla griglia con il salmoriglio, ma anche, la trota affumicata o l’astice alla crema di peperoni. Eccellente con il rombo al forno con le patate, la spigola all’isolana, l’anguilla alla brace o i gamberi rossi in salsa di basilico. Nelle declinazioni più fresche è il compagno ideale delle pappardelle ai funghi porcini, delle linguine al pesto con i pinoli e degli spaghetti con le vongole veraci.

Enoturismo in cantina

Tra le grandi cantine che producono il Greco DOCG e che offrono percorsi di degustazione e visite guidate ci sono:
Mastroberardino Atripalda, Avellino
Quintodecimo Mirabella Eclano, Avellino
Cavalier Pepe  Sant’Angelo all’Esca, Avellino
Feudi di San Gregorio Sorbo Serpico, Avellino
Antonio Caggiano Taurasi, Avellino

Zona di produzione

Quando si parla di Greco di Tufo, si parla di Irpinia (leggi anche Tour enogastronomico in Irpinia), la regione storico-geografica oggi ricompresa nella provincia di Avellino e ricadente in parte nel parco regionale del Partenio. In particolare, questo vino può essere prodotto solo in 8 comuni: Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.

Un vitigno dalle origini molto antiche

Il vitigno Greco ha origini antiche, si pensa che sia stato importato dalla Tessaglia prima dell’Era Cristiana. Il nome Tufo, a parte il riferimento all’omonimo comune, sta ad indicare le caratteristiche del suolo ricco di minerali e zolfo: che conferisce ai vini una sapidità che è il tratto distintivo del terroir.

Alberate: le sorprendenti viti allevate su tutori vivi

L’areale è lo stesso del Fiano di Avellino. Infatti, sia il vitigno Greco che il Fiano (altro grande bianco italiano) sono coltivati nel lembo di terra che segna il confine culturale tra la Magna Grecia, con le viti allevate con la tecnica definita “ad alberello”, e il mondo etrusco, che invece faceva uso delle “alberate”.

Longevo e generoso

Moderatamente aromatico (meno del Fiano), il vitigno Greco dà vita a vini bianchi longevi, ricchi di sostanze aromatiche e di estratti, dalla struttura generosa e che maturano lentamente nel tempo.