Orto di Venezia
è una storia che mi ha fatto dire WOW! Insomma, non ho mai bevuto i vini di questa cantina (ancora!). Ma mi è venuta una grandissima voglia di assaporarli: tutti e due! Anzi tre, perché quest’anno esce l’edizione limitata Cuvée Alain (una Cuvée speciale per una persona speciale di cui parlerò in dettaglio dopo). Di che vini si tratta? Potrebbero rientrare in tante filosofie e filoni interessanti. Di fatto sono unici. E non è un’esagerazione.
Naturali, da vitigni a piede franco, di terroir e con affinamento sottomarino
I tre vini Orto di Venezia: il base, la magnum e l’edizione limitata Cuvée Alain sono vini naturali, da vitigni a piede franco, di terroir e con affinamento sottomarino (per le magnum), prodotti nell’unica cantina all’interno della laguna veneziana. Già questo dovrebbe destare tanta curiosità. Se non fosse che la storia che ha portato alla creazione di questi vini è ancora più affascinante. Il terreno su cui sorgono la cantina e il vigneto erano abbandonati da quasi cento anni. Per molti ormai era soltanto un luogo con una bella posizione. Ma Michel Thoulouze ci ha visto altro…
Il ritrovamento di una vecchia mappa del ‘700 indicava la presenza di un vigneto proprio su quel terreno
Spinto anche dal ritrovamento di una vecchia mappa settecentesca che definiva quella terra come il “Vitigno del Nobil Uomo”, Monsieur Toulouze la fece analizzare attentamente. Contrariamente a quanto gli avevano suggerito alcuni suoi amici, decise di lanciarsi nell’impresa di volerla riqualificare, per ricreare un grande terroir per il vino. 11 ettari di terra che anche i contadini locali dipingevano come la migliore non solo di Sant’Erasmo, ma di tutta la Laguna. Aiutato da grandi consiglieri come Lydia e Claude Bourguignon (agronomi di Romanée Conti), e Alain Graillot (è il papà del famoso Crozes Hermitage in Côte du Rhône), iniziò questo processo che richiese 5 anni di lavoro, prima di impiantare 4,5 ettari di vigneti. E proprio in ricordo di Alain, scomparso nel 2022, che Monsieur Toulouze ha voluto creare la Cuvée Alain, un’edizione limitata di sole 400 bottiglie.
Perché i vini si chiamano Orto di Venezia
Il vigneto e la cantina si trovano a Sant’Erasmo, isoletta che ancora oggi accoglie solo 700 abitanti e da sempre stata il primo fornitore di ortaggi e frutta per Venezia, in particolare con le “castraure”, i carciofi violetti Presidio Slowfood che l’hanno portata ad essere soprannominata “l’Orto di Venezia” o “l’Orto dei Dogi”. La cantina è divenuta meta imprescindibile per le visite di molti turisti stranieri, vi si arriva con barca o vaporetto, è stata ristrutturata mantenendo il suo sapore e il suo fascino originario e gode di una meravigliosa luce sulla Laguna al tramonto.
Il terroir di Monsieur Toulouze
Terroir non è la traduzione per territorio. La prima cosa che mi viene in mente è il concetto Gestalt: “Il tutto è più della somma delle singole parti”. E una di queste è l’impronta di Monsieur Toulouze. Il terreno fu preparato secondo il metodo tradizionale “duro su duro” (cioè senza mai arare), seminando in successione orzo, sorgo, avena, ravanello e radice cinese. Michel non ha mai usato un aratro, né tantomeno diserbanti o fertilizzanti chimici per non compromettere il delicato strato ricco di preziosi elementi ed ha scelto di produrre il suo vino secondo “natura e buon senso” senza appoggiarsi ad un enologo. Le viti a piede franco prendono vita tra argilla, calcare e preziosa roccia dolomitica e sono state piantate direttamente nel terreno, senza innesto delle piante sulle radici di uva americana.
2008: la prima vendemmia
A poco più di vent’anni di distanza dalla prima vendemmia, quella del 2008, il risultato di oggi è un grande vino bianco da invecchiamento, riconosciuto a livello internazionale. Tant’è che ha attraversato i confini di Inghilterra, Giappone, Corea del Sud e Francia, lo ha portato sulle tavole del ristorante di Alajmo e ad essere l’unico italiano nel ristorante parigino di Alain Ducasse all’Hotel Plaza Athénée.
Ma come è nato il blend di Orto di Venezia
Alain e Michel organizzarono una visita da Rauscedo, il più grande vivaio di barbatelle al mondo. Lì si possono trovare piccole bottiglie con tutti gli uvaggi del mondo, si può sperimentare e lì è nata la magia di questo grande vino con Malvasia Istriana e Vermentino. Una visita illuminante, tant’è che gli stessi titolari del vivaio, dopo aver visto in azione Alain, chiesero a Michel: “qui vengono esperti da tutto il mondo ma non abbiamo mai visto nessuno con un palato del genere, puoi prestarcelo mezza giornata?”.
Vitigni e vinificazione del vino Orto di Venezia
Orto di Venezia è un blend con la tipica Malvasia Istriana, insieme a Vermentino per dare ancora più gusto e un tocco di Fiano per aggiungere struttura. L’uva viene vendemmiata rigorosamente a mano e la vinificazione avviene in modo estremamente semplice, come da suggerimento dei contadini e degli ortolani di Sant’Erasmo, ovvero tramite fermentazione spontanea, 10 mesi in botti d’acciaio e 2 anni in bottiglia. Una chicca è invece dedicata alle magnum: vengono affondate in un sandolo (tradizionale barca veneziana) in un punto segreto della Laguna, in modo che siano senza ossigeno, senza luce, non siano soggette a vibrazioni ed abbiano una temperatura costante.
Caratteristiche organolettiche
Il risultato è un vino bianco persistente, di buon corpo senza che perda freschezza, ricco di mineralità e sentori iodati. La spiccata acidità gli consente di affinare in bottiglia per anni, è molto versatile anche per gli abbinamenti, soprattutto con i piatti tipici veneziani ed è sicuramente un vino gastronomico. Ottimo con le moeche, il pesce e le verdura della Laguna, i formaggi molto stagionati.
Una Cuvée speciale per una persona speciale
Scomparso nel Marzo 2022, Alain Graillot è stato prima amico e poi anche consulente di Michel, fin dagli albori del progetto. Maxime e Antoine (i figli di Alain) hanno accolto con immenso piacere l’idea di Michel di ricordare Alain con questa speciale bottiglia. “Per noi è un onore ricordare nostro Padre con questa bottiglia speciale. Orto era un vino che amava e che rappresenta a pieno ciò è stato il suo credo nel mondo del vino. La Cuvée ne è un’espressione meravigliosa.”
Solo 400 bottiglie solo su prenotazione
Cuvée Alain è un’edizione limitata di sole 400 bottiglie, suddivise tra 0,75cl e magnum e acquistare solo in cantine e solo su prenotazione al costo rispettivamente di 120euro e 250euro. Cuvée Alain è il frutto dell’assemblaggio delle migliori botti di acciaio di Orto di Venezia, messe poi per 12 mesi in una barrique usata, proveniente direttamente dal Domaine Alain Graillot. Il risultato è un vino bianco ancora più persistente, dal corpo più pronunciato, potente ma ugualmente fresco, ricco di mineralità e dai sentori iodati. È perfetto per essere affinato in bottiglia per anni per regalare qualcosa di unico.
Chi è Alain Graillot
Alain Graillot
era ed è considerato il Papa di Crozes-Hermitage e Saint-Joseph. Ha fondato negli anni ‘80 il suo omonimo Domaine nella Valle del Rodano, sulla pianura de La Roche-de-Gun, nella Valle del Rodano. Pragmatico, visionario e con un palato eccezionale, ha iniziato ad utilizzare un approccio di vinificazione a grappoli interi per creare vini riconoscibili, fedeli al territorio e con una forte identità.