Tour in Irpinia, cosa bere e mangiare ad Avellino e dintorni

A poco più di 50 chilometri dalla Costiera Amalfitana e 70 da Napoli si trova la destinazione enoturistica per eccellenza della Campania. Si tratta dell’Irpinia: terra d’elezione dei più grandi vini della regione come il Greco di Tufo (bianco), il Fiano di Avellino (bianco) e il Taurasi (rosso), tutti a DOCG. Gli abbinamenti di certo non mancano. Vista la gastronomia locale genuina e ricca di sapore. Cominciamo, allora, il nostro tour in Irpinia per scoprire cosa bere e cosa mangiare nella provincia di Avellino. Inoltre, ecco un link all’articolo Guida al Greco di Tufo: aromi, abbinamenti e migliori cantine.

La vigna storica I Patriarchi viti centenarie di Aglianico a piede franco della cantina Feudi di San Gregorio
La vigna storica I Patriarchi viti centenarie di Aglianico a piede franco della cantina Feudi di San Gregorio

Dalle tradizioni centenarie, alla musica travolgente di Capossela

Il turismo in Irpinia non è di massa. Ed è forse per questo che il secolare patrimonio etno-antropologico è ancora vivo nelle manifestazione carnascialesche, nei grandiosi carri di paglia, nei riti arcaici della Settimana Santa, nei falò propiziatori e nelle leggende tramandate oralmente. E poi ci sono manifestazioni contemporanee che uniscono musica, enogastronomia e cultura come lo Sponz Fest del cantautore Vinicio Capossela.

L’arte casearia e salumiera, ma anche tante eccellenze della terra

Le fertili ceneri vulcaniche regalano sfumature olfattive e gustative senza eguali ai vini, che sono caratterizzati da una intensa nota sapido-minerale. Ma anche ai frutti della terra. A partire dall’Olio extravergine di oliva Irpinia-Colline dell’Ufita DOP, passando per il Tartufo nero di Bagnoli, fino alle nocciole irpine. Per non parlare delle celebri castagne di Montella IGP e di Serino o il Marrone di Santa Cristina. A questo si aggiunge la sapienza e la manualità dell’uomo nell’arte casearia e salumiera. Da non perdere, infatti, una degustazione del Salame di Mugnano del Cardinale. E che dire del pane di Moncalvo Irpino o del gustoso Torrone dell’Irpinia.

Prodotti tipici dell’Irpinia

Anche 2 gioielli dell’Arca del Gusto di Slow Food

Per gli amanti delle chicche gastronomiche ci sono, inoltre, il Pecorino Bagnolese e la Cipolla Ramata di Montoro. In particolare, parliamo di un formaggio prodotto con il latte di una razza ovina autoctona a limitata diffusione e per questo inserita nel progetto Arca del Gusto di Slow Food. I pascoli ad alta quota e la lavorazione artigianale conferiscono genuinità a questo gioiello caseario tipico, da provare in abbinamento ad un vino da uve Aglianico se stagionato più di otto mesi.

Dolce e delicatamente aromatica, anche la Cipolla Ramata di Montoro è uno dei prodotti inseriti nell’Arca del Gusto. Il nome deriva dagli splendidi riflessi delle bucce esterne. Al suo interno presenta un’alternanza di bianco e carminio. Si esalta in preparazioni culinarie caratterizzate da lunghe cotture. Questo particolare ecotipo è stato selezionato ormai da secoli dai contadini del Montorese, al confine tra le provincie di Avellino e Salerno.

Irpinia. www.paesaggiirpini.it

I Vini Docg Irpini

  • Fiano di Avellino: è prodotto con uve Fiano (min 85%) in 26 comuni della provincia di Avellino. Rappresenta una delle punte di diamante dell’enologia bianca nel Meridione: acidità, finezza e incredibile propensione all’invecchiamento lo rendono uno dei vini più apprezzati da neofiti e appassionati.
  • Greco di Tufo: è prodotto con uve Greco (min 85%) ed eventualmente Coda di volpe (max 15%) in 8 comuni della provincia di Avellino nelle tipologie bianco e spumante. La coltivazione della vite nell’area si perde nella notte dei tempi.
  • Taurasi: è prodotto con uve Aglianico (min 85%) in 17 comuni della provincia di Avellino nelle tipologie rosso e rosso riserva. Questo antichissimo vitigno è probabilmente originario della Grecia. Si ritiene che sia stato introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. e Tito Livio lo cita nel suo Ab Urbe Condita.
Irpinia, Avellino. Zone di produzione dei vini DOCG

Visite in Cantina

Mastroberardino Atripalda, Avellino
Quintodecimo Mirabella Eclano, Avellino
Cavalier Pepe  Sant’Angelo all’Esca, Avellino
Feudi di San Gregorio Sorbo Serpico, Avellino
Antonio Caggiano Taurasi, Avellino

Informazioni turistiche

facebook.com/irpiniaturismo
www.irpiniaturismo.it
www.viaggioinirpinia.it
www.consorziovinidirpinia.it
facebook.com/consorziotutelavinidirpinia
www.eptavellino.it

Azienda Agricola Antonio Caggiano
Azienda Agricola Antonio Caggiano
Mastroberadino winery farm
La cantina e i vigneti di Mastroberadino