Cosa bere con i dolci di Natale e Capodanno. L’infografica e i vini giusti per l’abbinamento

Dal nord al sud Italia, ecco un consiglio su cosa bere con i dolci tipici delle feste natalizie come il Pandoro, il Panettone, il Panforte di Siena, gli Struffoli e il Buccellato di Palermo. Nella scelta abbiamo dato particolare risalto agli abbinamenti con i grandi vini regionali, per dare ancora più risalto alla tradizione. E così si passa dallo storico Asti Spumante DOCG al Vin Santo del Chianti Classico, fino ad arrivare alla Malvasia delle Lipari. La nostra Infografica e i vini scelti per ogni dolce.

Allora cosa possiamo bere con i dolci tipici delle feste? Cominciamo dal classico Pandoro…

Un Recioto di Soave DOCG spumante: vino dolce e vellutato prodotto in Veneto con il vitigno autoctono Garganega. Una curiosità: si dice che lo stampo a stella del pandoro sia stato creato dal pittore impressionista Angelo Dall’Oca Bianca.

Cosa bere con il Panettone artigianale

Quando arriva Natale, ci si trova sempre nella condizione di chiedersi cosa abbinare al panettone (meglio se artigianale). L’errore più comune è servirlo con uno spumante brut (secco), che spesso fa percepire note amarognole e metalliche. Si dovrebbero, invece, usare vini spumanti dolci previsti dalle DOC Moscato dell’Oltrepò Pavese e Malvasia dei Colli Piacentini. L’accoppiata storica, però, è con l’Asti Spumante DOCG. Le bollicine ripuliscono il palato dal grasso utilizzato per la preparazione (di solito il burro), mentre l’aromaticità del vitigno bilancia quella della vaniglia e dei canditi. Ti lascio questo link che può esserti utile se vuoi un suggerimento per un’etichetta interessante da abbinare ai dolci tipici delle feste oppure per un vino da regalare a Natale o da portare a tavola durante le festività senza spendere una fortuna (Migliori vini sotto 20 euro: i più buoni al prezzo più interessante | classifica Bere Bene Gambero Rosso 2024)

Con otto secoli di storia: il Panforte di Siena

È uno dei prodotti made in Italy più amati al mondo. Sarà per l’inconfondibile sentore di spezie e il retrogusto di frutta secca e candita… leggero nella versione bianca e più intenso in quella nera. Restiamo in terra toscana per quanto riguarda il vino. Sono due le chicche tra cui scegliere: il Vin Santo del Chianti Classico DOC e il Moscatello di Montalcino Vendemmia Tardiva DOC.

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Panforte di Siena e Vin Santo Chianti Classico DOC

Nell’Olimpo dei dolci non potevano mancare gli Struffoli: simbolo della napoletanità

Le ricette sono infinite e differiscono per tanti piccoli dettagli: dal tipo di liquore alla varietà degli agrumi, dalla presenza o meno di canditi fino alla decorazione. Anche in questo caso si predilige l’accoppiata regionale con un vino Irpinia Fiano DOC oppure una Falanghina del Sannio DOC (sempre in versione passito).

Un trionfo del palato: il Buccellato di Palermo

La sontuosità della pasticceria siciliana si ritrova anche nei suoi vini passiti, celebri a livello internazionale. Uno dei dolci iconici delle festività è il Buccellato di Palermo: un involucro di pastafrolla che racchiude una farcia di fichi secchi, noci, mandorle, uva sultanina e spezie. L’abbinamento consigliato è con una Malvasia delle Lipari Passito DOC prodotta con le uve omonime e una piccola percentuale di Corinto Nero nell’arcipelago delle Isole Eolie. Perfetto anche il Passito di Pantelleria, a questo link trovi la nostra guida per scoprire aromi, abbinamenti e migliori cantine.

Buccellato di Palermo e Malvasia delle Lipari
Buccellato di Palermo e Malvasia delle Lipari

Perché saper scegliere l’abbinamento giusto è così importante?

L’abbinamento tra cibo e vino, da simbolo di status nobiliare, è oggi un’occasione di piacere conviviale. Eppure ci si sente spesso disorientati nella scelta. La regola fondamentale è una: “è buono ciò che piace!”. Esistono però dei principi basilari, legati ad esperienze pratiche, fattori culturali e a ricerche scientifiche, che permettono di avere una guida. Ottima l’idea di scegliere vini tipici legati alla regione della specialità culinaria. E poi aromaticità, struttura e dolcezza dei piatti si accostano per affinità (esclusivamente per i dolci), con le caratteristiche simili dei vini.