Wine Spectator 2023. Il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano è il migliore vino al mondo

Il Brunello di Montalcino della cantina Argiano (annata 2018) è il miglior vino del mondo 2023 per Wine Spectator. L’Italia si piazza anche al quinto posto con il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino e al settimo posto con il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020.

Scopriamo qualcosa di più sul miglior vino al mondo 2023

Il miglior vino al mondo è un vino rosso italiano. Il Brunello di Montalcino 2018 prodotto dall’Azienda Agricola Argiano. Si tratta di un azienda storica presente sul territorio di Montalcino (Toscana) dal 1580. Argiano è una proprietà con 57 ettari di vigneto, di questi quasi 22 sono destinati al Brunello e 10 al Rosso di Montalcino. La tenuta dispone di un Wine Relais nella villa cinquecentesca. Il vino prodotto nella zona di Montalcino ha ottenuto un punteggio di 95/100 e ha un prezzo di 90 dollari. È vinificato in purezza con il vitigno Sangiovese 100%.

L’Azienda Agricola Argiano a Montalcino (Toscana) e il Brunello di Montalcino 2018

Perché berlo? Questo Brunello di Montalcino ha una grande abbondanza di aromi netti e fragranti. Al naso è fresco, complesso e fruttato con note finali balsamiche e carnose. In bocca è molto verticale con dei tannini importanti ma setosi e ben amalgamati ed una sapidità spiccata che lo rende molto gastronomico. Capacità di invecchiamento molto elevata. Grado alcolico di 14 % in vol.

Vinificazione: Macerazione prefermentativa a freddo per circa quattro giorni, seguita da fermentazione in vasche di acciaio e cemento naturale a temperatura controllata sotto i 26 gradi per un totale di 3 settimane. Fermentazione malolattica in cemento.

Affinamento: Circa 30 mesi in botti di rovere di Slavonia e francesi di diverse capacità (10/15/30/50 hl). Imbottigliamento in aprile e maggio seguendo le fasi lunari più propizie. Lungo affinamento in bottiglia.

Sistema di allevamento: Cordone speronato e guyot, agricoltura biologica, produzione limitata per ceppo.

La Tenuta di Argiano

L’Azienda Agricola Argiano a Montalcino

Argiano è storia del territorio di Montalcino, ne è una delle realtà di maggior prestigio e tradizione. La storia di Argiano ha una svolta nel XVI secolo, col passaggio dai Tolomei alla nobile famiglia senese dei Pecci e con la costruzione tra il 1580 ed il 1596 della splendida villa, esempio di abitazione signorile cinquecentesca. Il nome della villa, Bell’Aria, fu scelto quando i Pecci decisero di costruirla in cima alla collina, lasciando il nucleo originario del castello proprio a causa della qualità dell’aria.

Grazie anche all’edificazione della cantina, nasce negli stessi anni, oltre quattro secoli fa, la vocazione vinicola di Argiano. Nel manoscritto del 1616 di Bartolomeo Gherardini, Auditore Generale in Siena per conto del Granduca Cosimo III de Medici, si cita anche la produzione di olio. Nel corso dei secoli la Tenuta passò di proprietà fra varie famiglie nobiliari, fino a giungere nell’Ottocento all’illuminata gestione di donna Ersilia Caetani Lovatelli che riuscì a far conoscere e promuovere nei migliori salotti culturali dell’epoca i prodotti di Argiano. Celebre ciò che declamò il sommo poeta Carducci con il verso “nella quale asprezza mi tersi col vin d’Argiano, il quale è molto buono“. Si arriva così ai giorni nostri, col passaggio di proprietà nel 2013 e la guida dell’azienda nelle mani di Bernardino Sani, che dal 2015 ne firma anche i vini.

Argiano pratica un’agricoltura organica e rigenerativa. Crede nell’equilibrio della biodiversità e la persegue attraverso pratiche per la fertilità del suolo, coadiuvando naturalmente con alghe, tannino di castagno, propoli e zeolite. Sono banditi gli insetticidi, anche naturali; si invece alla confusione sessuale e al lancio di insetti antagonisti. Il progetto “api” con le arnie accanto ai vigneti si affianca a quello Micorrize e Microzonazione. Quest’ultimo in particolare, essendoci microzone diverse all’interno delle singole vigne, consente approcci specifici e mirati.

La Top 10 di Wine Spectator 2023

Da sinistra, Brunello di Montalcino 2018, Pinot Noir West Sonoma Coast Freestone-Occidental 2021, Pauillac 2020 di Château, Pinot Noir Sonoma Coast Royal St. Robert Cuvée 2021 di Raen, Taurasi Radici Riserva 2016
  • 1Brunello di Montalcino 2018 di Argiano (Toscana, Italia) Punteggio 95 Prezzo 90 dollari
  • 2Pinot Noir West Sonoma Coast Freestone-Occidental 2021 di Occidental (West Sonoma Coast, California) Punteggio 94 Prezzo 65 dollari
  • 3Pauillac 2020 di Château Lynch Bages (Bordeaux, France) Punteggio 96 Prezzo 137 dollari
  • 4Pinot Noir Sonoma Coast Royal St. Robert Cuvée 2021 di Raen (Sonoma Coast, California) Punteggio 95 Prezzo 70 dollari
  • 5Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino (Campania, Italia) Punteggio 95 Prezzo 73 dollari
  • 6Cabernet Sauvignon Howell Mountain 2019 di Dunn (Napa Valley, California) Punteggio 96 Prezzo 175 dollari
  • 7Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020 di Antinori (Toscana, Italia) Punteggio 95 Prezzo 50 dollari  
  • 8Pauillac 2020 di Château Pichon Baron (Pauillac, Bordeaux) Punteggio 97 Prezzo 165 dollari
  • 9Pinot Noir Willamette Valley 2021 di Résonance (Willamette Valley, Oregon) Punteggio 94 Prezzo 40 dollari
  • 10Sauvignon Blanc Marlborough 2022 di Greywacke (Marlboroug, Nuova Zelanda) Punteggio 95 Prezzo 23 dollari
Da sinistra, Cabernet Sauvignon Howell Mountain 2019, Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020, Pauillac, Pinot Noir Willamette Valley 2021, Sauvignon Blanc Marlborough 2022