Slow Wine Fair torna nel 2025, dal 23 al 25 febbraio a BolognaFiere. Per la prima volta in contemporanea con Sana

Colpo d’occhio Slow Wine Fair 2025

  • Date: dal 23 al 25 febbraio 2025
  • Dove: Bologna Fiere
  • Per chi: appassionati, curiosi, sommelier, operatori del settore

Sono state appena annunciate le nuove date di Slow Wine Fair 2025, che si terrà dal 23 al 25 febbraio sempre a Bologna Fiera. Novità: la manifestazione si svolgerà in concomitanza con il salone dell’agroalimentare Sana 2025 (mentre Sana beauty 2025 il salone dedicato a bellezza e benessere si terrà dal 20 al 23 marzo 2025). Resta sempre connesso con noi, perché ogni anno ci sono promozioni con sconti interessantissimi per le feste natalizie e San Valentino. Potrai così ottenere il tuo ingresso alla fiera ad un prezzo eccezionale! Inoltre, se ti piacciono i prodotti di bellezza naturali a breve ci sarà Sana beauty.

Slow Wine Fair 2025
Elemento Indigeno Ph. Michele Purin

Cos’è Slow Wine Fair

Slow Wine Fair è una delle manifestazioni più importanti nel panorama nazionale e internazionale. È un evento unico nel suo genere che offre ai partecipanti la possibilità di trovare in un solo luogo il meglio della produzione artigiana e sostenibile italiana e mondiale. Ogni anno ci sono in degustazione migliaia di vini da tutte le regioni italiane e decine di paesi mondiali. Le etichette vengono selezionate con un occhio di riguardo a chi produce in biologico e in biodinamico e secondo i principi cardine Slow Food: buono, pulito e giusto.

Rancio sec del Rousillon, Francia, Presidio Slow Food

Chi organizza l’evento

La terza edizione di Slow Wine Fair è organizzata da BolognaFiere e SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale,  con  la  direzione  artistica di  Slow  Food.

Chi seleziona le cantine

Gli espositori sono selezionati da una commissione di cui fanno parte esperti italiani ed esteri. A comporla sono il curatore e la vicecuratrice della redazione Slow Wine Giancarlo Gariglio e Federica Randazzo e altri importanti degustatori professionisti: Antonio Boco e Paolo De Cristofaro, per quanto riguarda l’Italia; Juan Gualdoni e Deborah Parker Wong, per quanto riguarda i vini internazionali. La commissione internazionale di assaggio costituisce un importante elemento distintivo rispetto alle altre fiere del settore.

Se vuoi partecipare come espositore a Slow Wine Fair 2025

Tutte le informazioni per valutare una partecipazione come espositore sono a questo link, con prezzi e dettagli.

Cosa è successo a Slow Wine Fair 2024

Ripercorrendo l’offerta di questa terza edizione, la Slow Wine Fair ha accolto circa 1.000 cantine, oltre 300 in più rispetto all’edizione 2023, più di 500 delle quali certificate biologiche, biodinamiche o in conversione, provenienti da tutte le regioni italiane e da 27 Paesi. Oltre 170 gli espositori internazionali, tra i quali hanno debuttato cantine da Giappone, Australia, Sudafrica, Svezia e Messico. Oltre 5.000 le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di appassionati, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere in questi tre giorni. Sempre più variegata la presenza della Fiera dell’Amaro d’Italia, con un’area dedicata, dove 23 produttori d’eccellenza selezionati da Amaroteca e dall’Associazione Nazionale Amaro d’Italia hanno esposto i propri amari. Tra le novità di questa edizione The Slow Bar, uno spazio di incontri e degustazioni dedicato al mondo degli spirits, valorizzati nei cocktail preparati dai bartender di Drink Factory utilizzando i soft drinks S. Bernardo.

Testimonianze

La terza edizione di Slow Wine Fair voleva far discutere, ragionare e riflettere sull’importanza della fertilità del suolo nel contrasto alla crisi climatica e nella produzione di un vino buono, espressione del terroir. Il tema è stato approfondito anche dal racconto di viticoltrici e viticoltori.

Antonio Barraco, Marsala (Sicilia)

«Il suolo è fondamentale, perché contiene i microelementi che danno personalità e unicità al prodotto finale. È fondamentale valorizzare i microterritori e le loro caratteristiche, che ci hanno permesso di distinguerci nel mondo. Non dobbiamo rincorrere la quantità a ogni costo, perché ne usciremo sconfitti, ma cercare la qualità e la sostenibilità e lavorare per farci riconoscere la giusta remunerazione».

Edoardo Dottori, giovane produttore dell’areale dei Castelli di Jesi (Marche)

«Fare un prodotto naturale senza uso di chimica richiede maggiore lavoro e maggiore conoscenza della terra e della vite: non si può improvvisare».

Marianna Annio di Agricole Pietraventosa (Puglia)

«Produrre secondo metodi biologici è importante per seguire le inclinazioni del terreno. Ogni terra ha una sua vocazione per questo credo sia importante mettere al centro la peculiarità del suolo».

Moscato passito di Strevi, Piemonte, Presidio Slow Food