I vini delle Dolomiti. Wine tour nella Valle di Cembra

Ha le carte in regola per diventare una delle migliori mete dell’enoturismo internazionale. In particolare per i suoi spumanti di montagna prodotti con il Metodo Classico, ossia vinificati con lo stesso procedimento dello Champagne. È la Valle di Cembra, la porta delle Dolomiti, a breve distanza da Trento. Qui si producono vini eroici “custoditi” da sbalorditivi muretti a secco, che sono il filo conduttore di un viaggio che si snoda tra i paesaggi mozzafiato immortalati dall’artista tedesco Albrecht Dürer.

Azienda Vitivinicola Villa Corniole, Valle di Cembra
Panorama della Valle di Cembra (foto di www.villacorniole.com)

Perché i muretti a secco sono così importanti?

Dalla fine del secolo scorso, infatti, si è registrata un’attenzione crescente per i paesaggi terrazzati, alcuni dei quali hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, come Ifugao nelle Filippine; Yuanyang in Cina e la Costiera Amalfitana in Italia, inseriti tra l’altro nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Nonostante questo interesse, molti terrazzamenti sono abbandonati o si trovano a fronteggiare rischi di crollo, banalizzazione e urbanizzazione pervasiva. Ma soprattutto si mette a repentaglio il sapere intangibile e il patrimonio spirituale intimamente connesso a queste opere.

Oltre 700 chilometri di muretti a secco per gli eroici vini delle Dolomiti

Ma non in Trentino dove “l’architettura del paesaggio, plasmato nei secoli con oltre settecento chilometri di muretti a secco, è testimone e anima stessa della Valle di Cembra che tra l’altro è iscritta all’Alleanza Mondiale per i Paesaggi Terrazzati come Perù, Cina e Cinque Terre”, afferma Mara Lona, la coordinatrice di Cembrani D.O.C. (Di Origine Cembrana) un consorzio formato da cinque cantine e due distillerie, tutte a conduzione famigliare che hanno deciso di essere i tutori del territorio:

“I muretti a secco significano conservazione della biodiversità. Non si usano collanti, come la malta, così c’è un brulicare di vita tra una pietra e l’altra: insetti, rettili, uccelli; e questo serve a tutti, anche alla vite – sottolinea il docente sommelier Antonio Mazzitelli –. Inoltre c’è da considerare il fatto che tutti i vitigni del Trentino sono presenti in Valle di Cembra. Alcune varietà sono antichissime e presenti solo qui, come il Lagarino, da cui si ottengono spumanti Metodo Classico eccezionali”.

Le persone delle sette aziende dei Cembrani D.O.C.
I Cembrani D.O.C. Consorzio di sette piccole aziende a conduzione familiare, cinque cantine e due distillerie, situate in Valle di Cembra. In basso a destra Mara Lona

Cosa bere in Valle di Cembra

Ma quali sono i vitigni tipici e in che direzione sta andando la viticultura? La varietà più rappresentativa è divenuta negli ultimi trent’anni il Müller Thurgau, un incrocio creato nel XIX secolo dal ricercatore svizzero Hermann Müller. Questo vitigno ha trovato il suo luogo di elezione nei vigneti posti sopra i 600 metri, che riescono ad esaltare al massimo l’originale freschezza, il profumo floreale-vegetale che contraddistingue questo vitigno e il suo sapore particolarmente aromatico e persistente.

La “viticoltura eroica” praticata da millenni è stata resa possibile grazie ai terrazzamenti sostenuti da migliaia di antichi muri a secco che hanno uno sviluppo complessivo di circa settecento chilometri
La viticoltura eroica praticata da millenni è stata resa possibile grazie ai terrazzamenti sostenuti da migliaia di antichi muri a secco che hanno uno sviluppo complessivo di circa settecento chilometri

I vini eroici più celebri e rari vitigni storici

“Oltre al Müller Thurgau, i vitigni principali della Valle di Cembra sono Chardonnay per i bianchi e Schiava e Pinot Nero per i rossi, ai quali si affiancano Riesling, Kerner, Manzoni Bianco, Gewürztraminer, Moscato Giallo, Sauvignon e Lagrein – continua Mara Lona –. Gli unici vitigni storici che ancora si coltivano sono il Veltliner e il Lagarino Bianco. La produzione sta andando sempre più verso cultivar che ben sopportano gli sbalzi termici e il clima della montagna, quali Riesling e tutti i suoi incroci e si iniziano a sperimentare barbatelle di viti resistenti per ridurre i trattamenti al minimo, quali Solaris.” Per gli amanti dei vini eroici da vitigni autoctoni il punto di riferimento è Alfio Nicolodi. “Alfio è l’unico produttore a coltivare Veltliner e Lagarino Bianco. Ha da poco reimpiantato un nuovo campo con barbatelle che ha fatto creare da vivaisti specializzati.”

Tutte le informazioni utili per visitare le cantine

Per quanto riguarda l’enoturismo, le aziende sono già tutte organizzate per l’accoglienza in cantina con tour di visita nelle strutture di produzione e anche tra i vigneti. Le degustazioni sono incluse e vengono effettuate solo su prenotazione in quanto si tratta di piccole realtà che devo essere preavvisate per organizzarsi al meglio. Le visite sono possibili tutto l’anno, anche durante le festività con un calendario di turni che viene concordato ad inizio anno e coordinato dal Consorzio dei Cembrani DOC (www.cembranidoc.it – cell. 393.5503104 – email info@cembranidoc.it). I costi variano in base al tipo di proposta che viene scelto dal visitatore.

Eventi dedicati al vino

  • Luglio – Rassegna Internazionale Vini Müller Thurgau, organizzato da Comitato Mostra Valle di Cembra
  • Settembre – Festa dell’Uva, organizzato da ProLoco Giovo
  • Ottobre – Caneve Aperte, organizzato da Cembrani DOC

Prodotti tipici: la grande tradizione della carne salada

I prodotti tipici, oltre a vino, spumanti e grappe, sono i salumi. In particolare la carne salada, che è una icona della tradizione del Trentino. Le origini sono antiche: era molto diffusa già nel 1500. Il Trentino è una terra di confine e per secoli i principi vescovi hanno richiesto importanti dazi sulle merci in transito. Il dazio sulle mandrie imponeva la macellazione immediata di 1 animale ogni 5 e questo metteva a disposizione molta carne fresca di bovino per la quale si poneva il problema della conservazione. La carne salada è nata così. Inizialmente si conservava tutto l’animale e le varie parti venivano utilizzate per cucinare dei bolliti. Poi il prodotto si è evoluto e raffinato ed oggi si produce solo con i migliori tagli. La carne salada si utilizza per molteplici preparazioni sia cotta ma soprattutto cruda per realizzare il famoso carpaccio. 

Ma anche laganeghe, speck, confetture, sali aromatici, sciroppi e balsami

Oltre ai bovini, c’è anche una grande tradizione di macellazione dei maiali per la produzione di luganeghe e speck. Due particolari prodotti, a proposito, sono il Salame del Re della Macelleria Zanotelli di Cembra e lo Speck dell’Imperatore della Macelleria Paolazzi di Faver. Lunga la tradizione anche della lavorazione delle erbe officinali e dei piccoli frutti per cosmesi e confetture, sali aromatici, sciroppi e balsami.