Il grande rosso di Sicilia protagonista de Le Giornate Internazionali del Nero d’Avola

Tutto sul Nero d’Avola. In una cornice d’eccezione. È la quattro giorni dedicata al grande vitigno a bacca rossa simbolo della Sicilia. Il 2018, infatti, inaugura la prima edizione de “Le Giornate Internazionali del Nero D’Avola”. L’appuntamento con la kermesse ideata ed organizzata da Carmelo Sgandurra (Master Sommelier ed autore della NDA – Guida del Nero d’Avola) è dall’11 al 14 maggio, nella Valle dei Templi di Agrigento.

Un programma intenso tra degustazioni e visite in cantina

Ricco il programma fra seminari, degustazioni e visite in cantina, con l’obiettivo di rilanciare e affermare le produzioni del rinomato vitigno autoctono dell’isola del sole. Inoltre, i banchi di assaggio (11 maggio, 6 euro) vedranno come protagoniste alcune tra le più interessanti realtà enologiche. Tra queste: Baglio del Cristo di Campobello, Casa di Grazia, CVA Canicattì, Di Giovanna, Feudo Disisa, Feudo Principi di Butera, Fina, Gulfi, Nicosia, Marino, Milazzo Vini, Morgante, Mortilla Vini, Santa Tresa, Tenute Lombardo, Tenute Gorghi Tondi e Tenute Botticella. Molte le iniziative in programma fra cui diverse visite in cantine, dal 12 al 14 maggio, per far conoscere ai tanti ospiti italiani e internazionali (tra cui giornalisti e buyer) le eccellenze produttive siciliane.

Seminario con grandi nomi e masterclass di analisi sensoriale

Il seminario intitolato “L’evoluzione produttiva del Nero d’Avola, principe dei vitigni siciliani, dalle sue origini ad oggi. Prospettive future” si svolgerà l’11 maggio (ore 15.00) nello Spazio Temenos, la ex chiesa di San Pietro, nel cuore della città, con la partecipazione degli enologi Riccardo Cotarella, presidente di Assoenoligi, Salvo Foti, Tonino Guzzo e Vittorio Festa e la moderazione di Davide Gangi, editor di Vinoway.com.

A seguire, alle ore 17.00, si terrà la masterclass (costo 22 euro), riservata ad un pubblico ristretto, che farà il punto sulle caratteristiche sensoriali del Nero d’Avola e sulle sue sfaccettature territoriali, condotta da Carmelo Sgandurra con gli interventi degli enologi delle cantine.