Cantine Matrone si trova a Boscotrecase, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, e gode di una splendida vista sul golfo di Napoli. Con il cugino Francesco Matrone, Andrea è riuscito a dare nuova vita alle vecchie vigne di famiglia. Quattro ettari complessivi (altri quattro sono in arrivo), nel comune di Boscotrecase, in diversi appezzamenti, tutti molto belli per posizione geografica e panorama.
Vigneti unici
Tra i vigneti della Cantina ci sono: Vigna Borgo dei Monaci, situata ad una altitudine di circa 250 metri e Vigna Montagna sotto le pendici del Vesuvio a 300 metri. Poi c’è Vigna Panoramica a circa 200 metri di altitudine. Esposta a Sud, guarda il golfo con uno scenario davvero mozzafiato. In questi vigneti si producono Piedirosso, qui detto per’ ‘e palumm’ e Caprettone. Ma anche varietà quasi scomparse come l’Uva Rosa, molto diffusa un tempo, e uve a bacca nera Cancello e Colonna. La vera chicca, però, è un piccolo impianto ad alberello, circa 7000 piante dedicato al nonno Andrea.
Chi è Andrea Matrone
L’enologo dell’azienda è Andrea Matrone, giovane vignaiolo FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti). Dopo un lungo periodo all’estero tra Australia, Nuova Zelanda, California e Sicilia, è ritornato alle origini della sua famiglia. Ha deciso, infatti, di recuperare le vigne del nonno Andrea a Boscotrecase, in contrada Campaniello, per creare Cantine Matrone.

“Dio, riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gl’inferi, pianse, e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacrima Christi”
Il progetto Cantine Matrone, che lega a doppio filo la famiglia Matrone con il proprio Territorio, è orientato fin da subito alla riscoperta della vocazione vinicola territoriale, in particolare con la cura dei lavori in vigna, infatti i vigneti sono condotti in prima persona, inoltre il lavoro di vinificazione è tradizionale.
Piccole produzioni, grande qualità
Cantine Matrone produce complessivamente 10.000 bottiglie all’anno. La prima annata in commercio è stata la 2014, sia per il Lacryma Christi bianco (ottenuto da uve Caprettone 80%, Falanghina 15% e Greco 5%) che rosso (ottenuto da uve Piedirosso 75%, Sciascinoso 15% e Aglianico 10%). Attualmente è uscito sul mercato il millesimo 2015 che ha ottenuto grandi consensi dagli appassionati ed esperti del settore.