La cantina San Michele Appiano in Alto Adige

“Se avessi imparato il tedesco, sarei andato anche io a fare il vino in Alto Adige e il mio modello sarebbe stato la Cantina di San Michele Appiano – scrive Oscar Farinetti nel suo libro Storie di Coraggio (edizioni Mondadori) –. Non chiedetemi qual è il loro vino migliore, perché sono tutti fantastici. Quello che abbiamo assaggiato nel nostro viaggio è il più tipico, anzi, forse è il ‘vino bianco perfetto‘, che può piacere anche agli astemi.”

Il vino in questione è un Alto Adige Gewürztraminer Sanct Valentin 2011 dell’enologo Hans Terzer, non a caso conosciuto come uno dei migliori bianchisti a livello internazionale e uno degli iniziatori del simposio Spatium Pinot Blanc.

Cantina

I suoi Pinot Bianco, Pinot Grigio, Sauvignon e Chardonnay sono tra i vini di punta italiani, nati da una filosofia che privilegia una qualità alta “non solo in dosi omeopatiche o per una ristretta èlite di intenditori”.

Per capire fino in fondo questi vini (ma è un discorso valido per ogni tipo di produzione strettamente legata al territorio) il consiglio è di visitare i luoghi dove sono allevati i vitigni. E in Südtirol la natura è stata particolarmente generosa, dando vita a quella che l’architetto Le Corbusier ha definito “la più bella costruzione al mondo”: le Dolomiti.

I vigneti della Cantina San Michele Appiano

Enoturismo in Alto Adige

Nei dintorni di Bolzano (Appiano si trova a soli 9 km dal capoluogo) le aree vitate si estendono a perdita d’occhio vegliate da centinaia di borghi medievali, castelli e vestigia. Questa è considerata la regione più “mediterranea” dell’Alto Adige: per questo la vegetazione è straordinariamente lussureggiante, come in un eden. Tra l’altro il clima mite rende il lago di Caldaro lo specchio d’acqua balneabile più caldo delle Alpi (con la possibilità di piacevoli bagni da aprile a ottobre).

Lo splendido scenario di Appiano

Cantina San Michele Appiano

In questo contesto si inserisce la cantina centenaria di St. Michael-Eppan. La struttura unisce allo stile Liberty dei primi nel Novecento le linee sobrie e pulite di un successivo ampliamento. Al suo interno è racchiuso un piccolo giardino dove tutte le tipologie dei vitigni allevati crescono in simbiosi con le piante che li accompagnano da centinaia, se non da migliaia di anni, come l’ulivo (difficile da trovare altrove a queste altitudini) e il melograno.

Agli appassionati enoturisti è dedicato un angolo ad hoc denominato ‘wine time‘. Qui (su prenotazione), oltre a degustare le tre linee (Classica, Cru e Sanct Valentin) è possibile studiare la storia dei vini altoatesini: probabilmente uno dei maggiori valori immateriali racchiusi nelle produzioni enologiche del nostro paese.

San Michele Appiano. Wine Time, lo spazio dedicato alla cultura del vino
San Michele Appiano. Wine Time, lo spazio dedicato alla cultura del vino

Note di degustazione

Pur essendo la patria dei bianchi anche i rossi trovano espressioni davvero interessanti in Alto Adige. Come nel caso di De Piano 2011, un blend di Merlot e Cabernet, novità della cantina di St. Michael-Eppan (San Michele Appiano) del Vinitaly 2014.

Merlot Cabernet De Piano 2011

A presentarcelo è Hans Terzer: “Volevo costruire un rosso non molto impegnativo, ma piacevole dal punto di vista della bevuta. Il vino è rosso granato scuro, i profumi ricordano la liquirizia, ribes e piccoli frutti rossi molto maturi, in bocca presenta tannini molto morbidi, è un vino molto armonioso, con una finezza satinata, molto piacevole. Possiamo abbinarlo con degli arrosti, penso ad una fiorentina, per esempio, ma anche ai piatti tradizionali altoatesini come per esempio un brasato cotto con questo vino.”