Non me la bevo. Godersi il vino consapevolmente senza marketing né mode. Il libro (vademecum) del professore Michele Antonino Fino

Non me la bevo è una coraggiosa azione di debunking delle mode e delle leggende che il marketing ha infilato con abilità nei calici che ogni giorno alziamo al cielo. Lo ha pensato e scritto Michele Antonino Fino, professore associato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, appassionato di tutto ciò che ruota intorno al vino: cantine, processi di vinificazione, storie dei vigneti, conoscenza dei terreni e dei climi, marketing, storytelling e studi scientifici.

Michele Antonino Fino, professore associato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Un vademecum per tutti coloro che amano il vino…

Non me la bevo non è una guida, non è un resoconto di viaggio, e nemmeno un racconto personale. L’Autore lo mette subito in chiaro. Molto più semplicemente è un vademecum per tutti coloro che amano il vino «ma non si raccapezzano (più) tra etichette, slogan, inviti, che stentano a capire se siano animati da voglia di condividere o di vendere». Fare debunking, insomma, e demolire alcune convinzioni sul vino tanto errate quanto radicate nel sentire comune, stimolando nel lettore un approccio (più) critico. Dopotutto, se è vero (come è vero) che il vino è in assoluto il prodotto agricolo che sviluppa il più alto valore aggiunto, tocca mantenere gli occhi sempre ben aperti per non finire vittime inconsapevoli di “chi ce la vuole raccontare” e basta. (Alessandro Marra – Slow Wine)

No, non è vero che il vino contadino è sempre meglio di quello industriale

No, non è vero che il vino si è sempre fatto nello stesso modo dalla notte dei tempi. No, non è vero che il vino contadino è sempre meglio di quello industriale. Sì, fino a Pasteur, la riuscita del vino era affidata a buone pratiche, ma spesso senza che se ne conoscesse il senso. E ancora no, non è per nulla scontato che il vino naturale sia più naturale del vino trattato. Si prenda nota che i vigneti europei hanno al massimo duecento anni, non millenni, perché purtroppo, a causa del diffondersi di alcuni parassiti, vennero quasi tutti distrutti a fine Ottocento. Poi, il vino si comincia a degustare a partire dalla corretta lettura dell’etichetta. E infine sì, un buon bicchiere di vino fa bene all’umore e alle relazioni; non si può semplicemente dire che faccia bene alla salute. (Non me la bevo – Michele Antonino Fino, 204 pagine, Mondadori Editore, 19 euro)

Chi è Michele Fino

Michele Antonino Fino (Revello, 1973) è professore associato di Fondamenti del Diritto Europeo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e fra i suoi incarichi spicca quello di Responsabile Scientifico dell’Unità di Ricerca UNISG – PRIN 2020 “Dell’origine. Identità, autenticità e contraddizioni del cibo”. Nel 2021 ha pubblicato Gastronazionalismo (People).

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