Limito: il più grande vigneto-labirinto al mondo dove si produce il vino bevuto dagli antichi romani

Nel cuore dei comuni di Bassiano, Sezze e Sermoneta nel basso Lazio, la Tenuta Biologica Marco Carpineti ha lanciato la sua ultima scommessa: il Labirinto della Vite, diventando il più grande vigneto-labirinto al mondo. Questo progetto ha trasformato una porzione di tre ettari di vigneto in un intricato design che ospita due spirali e un labirinto, avvolto in un motivo a onde.

Il Labirinto della Vite è anche un esperimento agricolo

La realizzazione dell’opera è stata un processo meticoloso, con ogni pianta piantata e curata manualmente, e le varietà di uva scelte per rappresentare l’identità e la storia del territorio circostante. Oltre al suo valore artistico, il Labirinto della Vite è anche un esperimento agricolo, progettato per favorire la maturazione dell’uva e gestire al meglio la pianta e i suoi frutti. L’ambiente unico creato dal labirinto, con le sue onde e le sue ombre, si adatta alle diverse stagioni, offrendo uno spettacolo cromatico e sensoriale in continua evoluzione.

Il vino bevuto dagli antichi romani

I vitigni piantati sono in primis Bellone e Nero Buono, varietà riscoperte dall’azienda quando erano praticamente dimenticate. Una vera scommessa e un progetto preciso, valorizzare queste uve attraverso l’approccio biologico declinandole in tipologie diverse, in base al microclima e al suolo ad aggiungersi alle due varietà anche un’altra uva antichissima: l’Abbuoto. Presente in questi luoghi già in epoca remota era il vino bevuto dagli antichi romani. (fonte: www.federvini.it)

Tenuta Biologica Marco Carpineti

Marco Carpineti inizia la propria avventura nel vino da una piccola casa di campagna con un pergolato di uve lungo la via Francigena, a sud di Roma, come eredità dei propri antenati. Marco Carpineti è il vino che nasce delle storie degli anziani, di valorizzazione delle uve antiche che prende la forma delle colline della Tenuta Capolemole a Cori. La cantina Marco Carpineti vede nel passato, nelle varietà arcaiche, nell’agricoltura lenta e naturale il futuro del vino. Bellone, Greco Moro e Nero Buono sono le uve autoctone ritrovate. Marco Carpineti inizia, come un pioniere, un sogno vivo che è un’azienda che deve essere visione, territorio, innovazione. Marco Carpineti è tra i primi in Italia a ottenere la certificazione biologica.