Sei a Verona e vuoi concederti una cena speciale: ecco i nuovi menù degustazione d’autunno dello chef Fabio Aceti

Nella splendida cornice del centro storico di Verona, al piano alto del lussuoso Vista Verona boutique hotel, il Ristorante Sottovoce presenta il suo nuovo menù autunnale, firmato dall’Executive Chef Fabio Aceti

Situato nel cuore del centro storico di Verona, il Ristorante Sottovoce è una perla della ristorazione veronese che incanta sia i locali che i turisti. Se ti stai chiedendo dove mangiare a Verona, questo ristorante rappresenta la scelta perfetta. La sua posizione esclusiva all’interno del Vista Verona, boutique hotel a 5 stelle lusso, offre una vista panoramica mozzafiato sui tetti medievali e le colline circostanti. Una scelta ideale per chi desidera gustare piatti raffinati e innovativi dopo una visita alle meraviglie storiche della città o una passeggiata romantica tra i vicoli di Verona.

Ristorante Sottovoce: i 2 nuovi percorsi degustazione di questo autunno

Partiamo dalle novità

Il nuovo menù offre due percorsi diversi, uno tradizionale e uno più contemporaneo: “Territorio Contemporaneo” (145 euro a persona) e “La Tradizione” (120 euro a persona). Tra i piatti più audaci, spicca sicuramente il “Risotto in Laguna”, una creazione che combina sapientemente il risotto alla crema di prezzemolo, con lumachine di mare, trippe di baccalà, salsa al vino rosso e polvere di vinaccia, evocando i profumi del vicino Adriatico. Oppure il “Sedano & Rapa”, un’esplorazione artistica di colori, profumi e consistenze, che celebra l’essenza delicata e sorprendente di questi due ingredienti.

Nuovo piatto dello chef Fabio Aceti del ristorante sottovoce verona
Nuovo piatto chiamato Sedano&Rapa

Territorio Contemporaneo

Nel percorso “Territorio Contemporaneo” (145 euro a persona), gli ospiti potranno deliziarsi con cinque portate che esprimono l’essenza creativa dello chef Fabio Aceti. Si inizia con un raffinato Zucchina, fiore ripieno in tempura con salsa alla scapece, per poi proseguire con il sapore audace della Triglia di scoglio con scampo, salsa al vino rosso, cavolfiore e nocciola. A seguire, un intenso Risotto con crema di prezzemolo, lumachine di mare, trippe di baccalà e polvere di vinaccia. Come secondo piatto, il sontuoso Stinco di vitello con animella glassata, indivia e cavolini di Bruxelles. Il percorso si conclude con un pre-dessert di Cioccolato, lampone e peperone, seguito dal dessert Nocciola e frutti esotici.

dove mangiare a verona i nuovi menu del ristorante sottovoce dello chef fabio aceti
Risotto in laguna

La tradizione

Il percorso “La Tradizione” (120 euro a persona) celebra invece i sapori classici della cucina veronese, reinterpretati con eleganza. Si inizia con la Battuta di manzo al coltello, preparata secondo la tradizione, seguita dal ricco e aromatico Risotto all’Amarone con Monte Veronese stagionato 40 mesi e brulé di fico. Come secondo piatto, viene servita una gustosa Bouillabaisse di pesce e crostacei dell’Adriatico, un inno al mare. Infine, il percorso si conclude con il dolce della tradizione, la Torta delle Rose con zabaione al vermouth “sofisticato”, un dessert che unisce raffinatezza e comfort.

Parla lo chef Fabio Aceti: le materie prime etiche e da piccoli produttori

Foto chef Fabio Aceti del Ristorante Sottovoce Verona

Lo chef Fabio Aceti seleziona formaggi locali e carni di qualità. Coltiva oltre quindici varietà di erbe aromatiche per arricchire ogni piatto. “Un piccolo peschereccio di Chioggia ci porta ogni mattina il frutto della sua pesca notturna, e in base alla stagione e al pescato, mettiamo a punto le nostre proposte”, racconta lo chef. “La macelleria a cui ci rivolgiamo ha solo animali etici e “grass fed” allevati allo stato brado vicino a noi, come l’agnello di razza Brogna. Così come le uova, di galline bianche allevata al pascolo e il tartufo nero, tutti della vicina Lessinia”. Anche per le proposte vegetariane si affidano a piccoli produttori locali. Lo chef riesce a scovare vere chicche del territorio. Tra questi, la pera Misso autentica rarità, il broccoletto di Custoza, o il broccolo fiolaro di Creazzo in provincia di Vicenza. Mentre per l’olio si rivolgono ad aziende a conduzione famigliare della Valpolicella.

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