Mangiare e nutrirsi non è la stessa cosa. Lo dimostrano gli alimenti cosiddetti nutraceutici. Ma cosa significa nutraceutica e da dove deriva questo termine? È la combinazione delle parole “nutrizione” e “farmaceutica” ed è stato coniato dal dottor Stephen DeFelice nel 1989¹. Viene usata per descrivere sostanze che favoriscono il benessere dell’organismo, attraverso il contrasto dei processi degenerativi con effetti preventivi (antiossidanti, immunostimolanti, protettivi, ecc.). Sono considerati nutraceutici gli alimenti stessi, le sostanze estratte o gli alimenti addizionati con nutraceutici, detti funcional foods o alimenti funzionali.
Esempi di nutraceutici
Tra i nutraceutici più noti troviamo i probiotici (che sono ceppi batterici), le vitamine, alcuni amminoacidi come arginina e metionina, gli acidi grassi omega-3 e tanti altri². Anche l’olio extravergine di oliva è nutraceutico, se ha determinate caratteristiche, qui trovi il nostro articolo dedicato a questo specifico argomento.
Chi è Stephen DeFelice
Stephen L. DeFelice è una figura di spicco nel campo della medicina e della nutrizione. Ha fondato la Foundation for Innovation in Medicine (FIM) nel 1976, un’organizzazione no-profit che mira ad accelerare le scoperte mediche creando una comunità di ricerca clinica. È stato un forte sostenitore dell’uso di sostanze naturali nella ricerca medica e ha contribuito in modo significativo al campo con il suo lavoro sulla carnitina.
Che studi ha fatto l’inventore della nutraceutica
Stephen L. DeFelice si è laureato alla Temple University. Ha conseguito il suo M.D. presso il Jefferson Medical College di Philadelphia. “M.D.” è il titolo accademico per “Doctor of Medicine” (Dottore in Medicina). È stato borsista NIH “National Institutes of Health” in endocrinologia, diabete e malattie metaboliche al Jefferson e borsista in farmacologia clinica al St. Vincent’s Hospital and Medical Center di New York City. Il Dr. DeFelice è stato Capo della Farmacologia Clinica presso il Walter Reed Army Institute of Research (WRAIR). È stato membro della Facoltà Internazionale per la Gestione della Ricerca Biomedica della Harvard School of Public Health e della Facoltà sui Principi della Ricerca Clinica della Tufts.