Federvini: export di vino cresciuto del 180% in 20 anni (+300% gli spirits)
L’Italia è il secondo operatore globale per il vino, con un export che cresce del 188% in vent’anni. È il quinto per gli spirits, e ha sempre di più un andamento positivo per gli aceti. Sono i dati che emergono da un’analisi dell’Osservatorio di Federvini, in collaborazione con Nomisma e TradeLab, dedicata alle esportazioni del Belpaese e presentata in occasione dell’Assemblea Generale Federvini, la Federazione Italiana dei Produttori, Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e Affini, che si è tenuta il 5 giugno 2024 a Roma. Un comparto, quello dei vini, spirits e aceti che vale complessivamente 21,5 miliardi di euro di fatturato, 2.600. Negli ultimi anni, il panorama mondiale dell’export di vino e degli spiriti ha subito cambiamenti significativi. Nel 2003, la Francia dominava il mercato globale con una quota del 38% e esportava in 41 paesi, mentre l’Italia si attestava al 19% e contava solo 9 paesi. Oggi, l’Italia ha ampliato la sua presenza internazionale, esportando in 46 paesi con una quota del 22%, mentre la Francia è scesa al 33%.
Crescita nel settore degli spirits. Incremento del 300%
Evidenze positive che emergono anche sul fronte degli spirits: negli ultimi 20 anni, secondo Nomisma, l’export ha registrato un incremento del 300% per un valore di 1,7 miliardi di euro (oggi l’Italia è il quinto top exporter globale). Questa crescita è cruciale per il settore, specialmente in un contesto di consumi interni in calo strutturale, rendendo l’export fondamentale per garantire la continuità e la crescita.
Il consumo fuori casa: un fenomeno di convivialità
La stragrande parte degli italiani vede il “fuori casa” come un’occasione di convivialità e socialità. L’80% sceglie di bere principalmente durante occasioni sociali in accompagnamento al cibo distribuite lungo tutta la settimana, con il 27% che sostiene di consumare sempre la stessa tipologia di bevanda e il 40% che effettua la propria scelta in base alla particolare occasione di consumo. Il 95% del campione intervistato consuma bevande alcoliche in compagnia, un’abitudine che conferma il fattore della socialità quale elemento decisivo nelle scelte di consumo. Una tendenza che vede nell’aperitivo serale un fenomeno in netta crescita con 14 milioni di italiani che lo organizzano in occasioni fuori casa per un giro d’affari complessivo di 4,5 miliardi di euro. (fonte: www.federvini.it)