Caponata siciliana: vini in abbinamento, ricetta e curiosità

Caponata siciliana: eccoci pronti a scoprire i vini perfetti per l’abbinamento e a preparare una ricetta semplice e sontuosa allo stesso tempo. In Sicilia c’è caponata e caponata. Le varianti sono innumerevoli e cambiano da una zona all’altra dell’isola. Ad oggi, ne sono state censite ben 36. Almeno, secondo una fonte settecentesca scovata da Renata Baruffi: autrice del libro Mediterraneo – in viaggio tra storia e gastronomia. Ma c’è chi scommette ne esistano molte di più! Quella che vi proponiamo è la ricetta tipica catanese, che non prevede i peperoni. Questo contorno è semplicemente fantastico per accompagnare formaggi di media e lunga stagionatura. Un esempio? Il caciocavallo Ragusano, il Castelmagno, il Bra, vari tipi di pecorino e il Canestrato.

Ma qual è il vino giusto da abbinare alla caponata?

La grande intesa è con i rosati intensi o i vini rossi nelle versioni più giovani, morbide e fruttate. Cominciamo con le accoppiate regionali. Sicuramente da provare l’Etna rosato e il Cerasuolo di Vittoria. Il sud offre tanta scelta, si può optare per il vitigno Gaglioppo calabrese o per il Negroamaro pugliese entrambi “in rosa”. Per chi ama i vitigni internazionali, sono interessanti anche le vinificazioni in rosé di Cabernet Franc e Syrah.

Ecco alcune etichette consigliate dal nostro sommelier e la ricetta spiegata passo per passo. Inoltre, vi suggeriamo due link interessanti dedicati alla cucina siciliana. Il primo rimanda alla ricetta delle melanzane ripiene alla messinese con il relativo abbinamento enoico. Da non perdere la videoricetta della caponata con le spiegazioni del gastronomo Beppe Bigazzi.

5 ottimi vini da provare in abbinamento alla caponata

  • Sicilia – Etna rosato DOC Erse (vitigni Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio) prodotto dalla cantina Tenuta di Fessina di Castiglione di Sicilia (Catania), prezzo medio 15 euro.
  • Sicilia – Cerasuolo di Vittoria 1607 Victorya (vitigni Nero d’Avola e Frappato) prodotta dalla cantina Casa di Grazia di Gela (Caltanissetta), prezzo medio 17 euro.
  • Calabria – Cirò rosato (vitigno Gaglioppo) prodotto dalla cantina Librandi di Cirò Marina (Kr), prezzo medio 7,50 euro.
  • Puglia – Negroamaro rosato Rohesia (vitigno Negroamaro) prodotto dalla cantina Cantele di Guagnano (LE), prezzo medio 11 euro.
  • Toscana – Rosa del Castagno Toscana IGT (vitigno Syrah) prodotto dalla cantina Fabrizio Dionisio di Cortona (Arezzo), prezzo medio 12 euro.

La ricetta della caponata siciliana

Ingredienti per 4 persone 700 g di melanzane violette, 1 gambo di sedano, 1 cipolla rossa o bianca, olive verdi o nere (meglio se non denocciolate), un cucchiaio di pinoli, una manciata di capperi dissalati, 400 g di pomodori freschi qualità da sugo, 2 cucchiai di zucchero di canna (o semolato), aceto di vino bianco (o rosso), olio extravergine di oliva, sale e basilico.

  • Prendere le melanzane e lavarle. Togliere il picciolo e la parte finale.
  • Tagliare le melanzane a tocchetti e lasciarle in uno scolapasta con del sale grosso per circa 3 ore in modo che fuoriesca l’acqua di vegetazione (questa operazione serve ad eliminare il retrogusto amarognolo).
  • Sminuzzare le cipolle e il sedano. Farli cuocere in una padella con olio d’oliva, a fiamma bassa, coprendole con un coperchio (che eviterà l’evaporazione dell’acqua di contenuta nelle verdure).
  • A questo punto aggiungere i pomodori nella padella con la cipolla e il sedano, lasciandoli cuocere per una ventina di minuti, in modo che l’acqua si ritiri e il composto risulti ben amalgamato e corposo.
  • Scolare le melanzane, asciugarle e friggerle in 300 grammi di olio (meglio se d’oliva ma si può usare anche quello di semi).
  • Una volta fritte, scolarle e aggiungerle al misto con le cipolle.
  • Aggiungere i capperi, le olive e i pinoli.
  • Mescolare a fiamma media per 3-4 minuti quindi aggiungete mezzo bicchiere di aceto, lasciate sfumare e poi unite i due cucchiai di zucchero.
  • Quando lo zucchero si sarà sciolto e amalgamato, spegnere e servire la caponata. Anche se sarebbe meglio servirla a temperatura ambiente.